Omelia (28-04-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù, alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?» Come vivere questa Parola? A proposito del vangelo odierno che narra la moltiplicazione dei pani, il card. Albert Vanoye scrive: "Ogni narrazione del vangelo è fatta per essere letta dopo la resurrezione di Gesù e certi brani in modo particolare". Sì, il brano odierno contiene infatti un'azione-profezia di quello che Gesù risorto ci dona. Non è infatti proprio Lui "il Pane della vita"? Così comprendiamo quel provocatorio chiedere a Filippo, da parte del Signore, circa dove comprare il pane per sfamare la grande folla che lo seguiva. È tipico infatti di Gesù interpellare, scuotere un sonnacchioso modo di essere, una rassegnata acquiescienza per far "zampillare" nei suoi interlocutori l'acqua della sua verità che è rivelazione di prodigiosa vita. Che l'intento non fosse quello di avere un'informazione ma di "mettere alla prova" Filippo, lo dice il testo, immediatamente dopo. Ma noi ci chiediamo: in quale rapporto è dunque il cibo che Gesù gratuitamente dà alle folle dopo aver moltiplicato i sette pani e il "Pane vivo"? di cui tra poco dirà che "chi lo mangia non vedrà la morte?". Il rapporto è la Pasqua: la morte e risurrezione di Gesù, quel suo essere venuto per dare la vita in morte di croce e riprenderla di nuovo come vittoria sul peccato, sul male. Non a caso la pagina evangelica è introdotta da Giovanni così: "era vicina la Pasqua" e si chiude col dire che, mentre la folla vuol fare di Gesù il suo re temporale, Egli fugge tutto solo, sulla montagna. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò afferrare dalla certezza che il "luogo" dove trovare di quel Pane di vita che è Gesù stesso è la sua morte e resurrezione. No, non posso trovarlo da nessun'altra parte, in nessun'altra direzione. Signore Gesù, dammi il tuo Pane di vita, dammi te stesso nell'Eucaristia. Di essa voglio rendermi sempre più consapevole che è il memoriale vivo della tua morte e risurrezione che mi rinnova e divinizza se vi partecipo con Fede consapevole e viva. La voce di un Dottore della Chiesa L'Eucaristia è l'Amore che supera tutti gli amori del Cielo e sulla terra. S. Bernardo |