Omelia (02-05-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Disse loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo quello vero; il Pane di Dio è Colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Come vivere questa Parola? Questa parola è in risposta alla folla da cui si levano voci che chiedono: "Quali segni tu fai, quali opere perché possiamo crederti?". Gesù spiazza questo loro tergiversare a credere, chiamando in causa Mosè con uno dei più forti segni di cui parla il libro dell'Esodo: la manna che, a lungo, sfamò nel deserto gli Israeliti. Gesù non nega né la storicità del fatto né il rivelarsi del provvido amore di Dio attraverso la manna. Ma mette a fuoco che questo fu un "segno" e non la sostanza, una profezia e non la realtà unica di quel "Pane della vita" "Pane di Dio" che è Lui stesso, disceso dal cielo per "dare la vita al mondo". È proprio questo "dare la vita" (la sua vita per la nostra vita, la vita temporale trasfigurata e quella eterna di felicità piena) il cuore della realtà e quel che fonda la nostra fede. Ciò a cui dunque porre attenzione è proprio la necessità di non enfatizzare i "segni", le "forme", per afferrare e vivere in profondità quella "Vita" che è Gesù stesso: Lui e il suo vangelo. A volte, perfino certe processioni offertoriali, certe espressioni – segno di devozione sono spettacolari ridondanti di esteriorità. Mancano invece spazi di silenzio, respiri d'interiorità, quel palpito semplice profondo e vitale in cui l'Amore di Dio diventa amore di chi prega: un amore donato dall'Alto, pronto a diventare, nel quotidiano, carità benevola e accogliente. Oggi, nella mia pausa contemplativa, dimoro silenzioso nella Presenza di Dio. Se posso, davanti al tabernacolo. Se no, semplicemente in un luogo al riparo dal frastuono. E ringrazio. Sì, mio Signore, grazie a te che sei il vero Pane della vita vera. Non permettere che io scambi la verità sostanziale di questo Pane e di questa vita con vuoti formalismi. La voce di un Padre e Dottore della Chiesa "Come potremmo noi fare dei nostri corpi un'ostia? I vostri occhi non guardino nulla di cattivo, e avrete offerto un sacrificio; la vostra lingua non proferisca parole sconvenienti, e avrete fatto un'offerta; la vostra mano non commetta peccato, e avrete compiuto un olocausto". San Giovanni Crisostomo |