Omelia (01-05-2006)
mons. Vincenzo Paglia


Gesù si ritira, da solo, sul monte. Ha bisogno di incontrare il Padre, in un incontro personale e intimo al di là della folla. Sa bene che quella gente lo cerca per interesse: più per saziarsi che per amarlo. Gesù però invita tutti ad operare "non per il cibo che perisce, ma per il cibo che rimane per la vita eterna". Sembra dire loro: "superate l'angusto orizzonte della sazietà per voi stessi e cercate il cibo che non perisce, ma anzi sfama anche gli altri, oltre se stessi". La fede in lui, ossia il personale coinvolgimento nel seguirlo, è un dono che viene dall'alto, ma nello stesso tempo è anche un'"opera", ossia un "lavoro" affidato alla nostra vita. Diventare discepoli di Gesù, coinvolgersi con lui è allora un lavoro impegnativo e lungo; richiede infatti ascolto, decisione, applicazione, continuità, impegno e fatica. Non si è discepoli senza un vero e proprio lavoro di applicazione sul Vangelo e su se stessi.