Omelia (06-05-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Siamo alla conclusione del "discorso del pane". L'evangelista vuol dirci che Gesù "è" il pane e non che "ha" il pane, come pensava la gente. È un'affermazione che anche i discepoli sentono eccessiva. "Questo discorso è duro", dicono. Forse intuiscono che accogliere un amore così grande coinvolge l'intera vita. "E' troppo!" sembrano mormorare. E abbandonano Gesù. Avrebbero accettato un Dio vicino, ma non che entrasse così profondamente nella loro vita. Amici, ma da lontano; discepoli, ma fino ad un certo punto. Per Gesù invece il legame radicale con lui è determinante. E' questo il Vangelo che è venuto a comunicare agli uomini. Non può rinunciarvi. Si rivolge quindi ai "Dodici" (è la prima volta che compare questo termine nel Vangelo di Giovanni) e chiede loro: "Volete forse andarvene anche voi?". È tra i momenti più drammatici della vita di Gesù. Sarebbe potuto rimanere solo, ma non poteva rinnegare il Vangelo. Gesù non può non pretendere un amore esclusivo. Pietro, prendendo la parola, dice: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna". Non dice "dove" andremo, ma "da chi" andremo. Il Signore Gesù è la salvezza. |