Omelia (13-05-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
I discepoli, all'esortazione di non rattristarsi per la partenza del Maestro che lascia loro indicazioni sulla via per raggiungerlo, rispondono che non sanno dove egli va e quindi non possono conoscere la via. Gesù dice loro che la via è lui stesso. È lui che li condurrà al Padre. Filippo, come per afferrare finalmente il discorso, chiede: "Mostraci il Padre e ci basta". Gesù risponde, accorato, con un rimprovero: "Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre". Penetriamo qui nel cuore del Vangelo e della fede cristiana. Vi è qui anche il nodo di ogni ricerca religiosa. Dio lo incontriamo attraverso Gesù. "Nessuno ha mai visto Dio", scrive Giovanni nella sua prima lettera (4,12). Ebbene, Gesù ce lo rivela. Se vogliamo vedere il volto di Dio, basta vedere Gesù; se vogliamo conoscere il pensiero di Dio, è sufficiente conoscere il Vangelo; se vogliamo capire il modo d'agire di Dio, dobbiamo osservare il comportamento di Gesù. I discepoli hanno solo questa immagine di Dio: un Dio che fa risorgere i morti, che si fa bambino pur di starci accanto, che piange sull'amico morto, che cammina per le vie degli uomini, che si ferma, che guarisce e che si appassiona per tutti. È davvero il Padre di tutti e particolarmente dei più deboli. |