Omelia (14-05-2006)
Omelie.org (bambini)
Senza di me non potete fare nulla

C'era una volta un bambino, di nome Sherlock, che voleva diventare un grande investigatore, capace di risolvere tutti i più grandi misteri. Appassionato di gialli, polizieschi, avventura... era diventato talmente bravo che se giocava ad una caccia al tesoro era sempre lui a capire per primo il luogo verso cui conducevano gli indizi. Se vedeva un film, dopo pochi minuti già aveva capito chi era l'assassino. Non c'era un indovinello che non sapesse risolvere. Questo che vi dico lo ha scritto lui quando aveva 6 anni. Provate un po' ad indovinare...

L'ASCENSORE

Un tale abita al ventesimo piano di un grattacielo. Al mattino, esce di casa, chiama l'ascensore al suo piano, scende al piano terra e va a lavorare. Al ritorno a casa, chiama l'ascensore al piano terra, scende al quinto piano, poi fa gli altri piani a piedi, ogni giorno. Non lo fa di proposito (preferirebbe arrivare al ventesimo) e l'ascensore funziona perfettamente.
Com'è possibile?
Soluzione: era un nano che arrivava solo al pulsante del quinto piano.
Un giorno, rovistando tra i cassetti e tra gli scaffali della libreria alla ricerca di qualche enigma da risolvere, il nostro Sherlock trovò un foglietto sul quale era scritto: «senza di me non potete fare nulla».
Cominciò subito a indagare. Che cos'è quella cosa senza la quale non possiamo fare nulla?
Andò vicino alla televisione davanti alla quale passava tantissimo tempo, ma poi la scartò. Si possono fare tante cose senza la televisione. Anche i video giochi vennero scartati perché si può vivere e giocare con altre cose. Il telefono? È fondamentale.. ma senza il telefono non si può fare nulla? Certo che no. Si ricordò che una volta era andata via la luce e sembrava che non si potesse fare proprio nulla perché in casa non funzionava più niente. Ecco! L'elettricità! Però scartò anche questa ipotesi perché aveva studiato che l'elettricità era un'invenzione recente e gli uomini vivevano tranquillamente anche senza. Così pure il petrolio. Se venisse a mancare potremmo andare col risciò o sui pattini o in bicicletta. Ci sono! – pensò – il denaro! Ma nelle popolazioni indigene della foresta amazzonica non esiste, eppure riescono a fare lo stesso! Ho trovato: la salute! Ma se uno non ha le gambe o le mani o la vista, vive con qualche difficoltà in più ma riesce a fare lo stesso tante cose. Perfino senza mamma o papà posso ancora fare qualcosa da solo. Che cosa sarà mai quella cosa senza la quale non posso fare nulla, ma proprio nulla?
Sembrava proprio impossibile da risolvere questo enigma, ma poi... lampo di genio. "Elementare Watson, è la vita... senza la vita non si può fare nulla". Era molto soddisfatto della soluzione. Ma in quello stesso momento alzò lo sguardo verso il cielo e si domandò: "Sì, ma da dove viene la mia vita? Chi mi dà la vita? Che cos'è la vita? Dov'è la vita?".
C'era un crocifisso un po' impolverato appeso nella stanza dove Sherlok si trovava... Gesù parlò a Sherlok: "Io sono la vita.. senza di me non potete fare nulla".
Da quel giorno Sherlock non perse più una Messa la domenica; fece sempre la comunione e passò molto tempo della sua giornata a parlare ed ascoltare Gesù nella preghiera.