Omelia (18-05-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
Rimanete nel mio amore, affinche' la vostra gioia sia piena

Oggi Gesù ci chiede ancora di rimanere nel suo amore. Abbiamo una precisazione in più, e non è secondaria. Gesù ci fornisce anche la motivazione di questo invito. È per noi stessi, per la nostra vita. Una vita piena e che abbia senso è la vita di chi rimane nell'amore di Gesù. La frenesia del mondo di oggi può aver un pericolo: far perdere l'essenziale della vita. Le troppe cose da fare non sono più soltanto doni preziosi di un mondo che progredisce ma diventano, troppo spesso, assilli che rompono il respiro. L'affanno di oggi può recare anche delle soddisfazioni; talvolta però marchiate dalla superficialità e dalla loro provvisorietà. Possiamo anche godere per un poco; non è però la gioia piena alla quale ci invita lo stesso Gesù. È proprio in questo aggettivo che troviamo il punto centrale di questo brano evangelico. Non è una gioia qualsiasi quella che riceviamo dall'amore di Cristo. Non è legata alla soddisfazione momentanea; non è effetto di un particolare stato d'animo che può essere passeggero. La pienezza della gioia si radica nella completezza dell'amore di Cristo. È una predisposizione del cuore e dell'animo all'opera dello Spirito Santo. Diventa, quindi, esperienza di vita in Cristo. Ciò diventa motivo per la nostra preghiera quotidiana.