Omelia (20-05-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Giovanni 15,12-17

Dalla Parola del giorno
Io vi ho scelti dal mondo.

Come vivere questa Parola?
C'è e ci sarà sempre opposizione tra il seguace di Gesù e il mondo. Non potranno mai andare a braccetto. Pena lo snaturarsi della fede cristiana. Però si tratta di far chiarezza. La parola "mondo" è usata nello stesso vangelo di Giovanni con due significati ben diversi. C'è un mondo mondanità che è quello dominato dal "vivere secondo la carne" (leggi: "ego") e c'è un mondo umanità di figli di Dio per il quale – dice Gesù a Nicodemo – "Dio ha talmente amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito perché chi crede in Lui sia salvo". Il testo sacro si spinge perfino a dire che il Messia è proprio venuto a salvarlo, non a giudicarlo! Se dunque Gesù sceglie dal mondo i cristiani, vuol dire che li chiama a porsi in un certo modo nei confronti della società in cui vivono. Non dovranno assolutamente confondere la modernità e la postmodernità con la mondanità. Dovranno guardarsi dall'essere sempre in posizioni difensive o di paura o di condanna di tutto ciò che si affaccia all'orizzonte del mondo all'insegna di una complessità e di un pluralismo sempre più evidenti. Percepirsi "scelti" dal mondo significa entrare nell'umile persuasione di essere chiamati a realizzare una comunità che sia "sale, luce, lievito" non fuori ma dentro la pasta del mondo. Come? "In una società connotata da relazioni fragili, conflittuali e di tipo consumistico, esprimo la possibi-lità di relazioni gratuite, forti e durature, cementate dalla mutua accettazione e dalla capacità di perdonarsi a vicenda. Nell'ottica del vangelo non c'è scelta, elezione da parte di Dio che non sia chiamata forte a percepire il suo infinito Amore da accogliere ma per irradiarlo, effonderlo al mondo tramite il dono di sé e il servizio.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, dilato il mio cuore nella consapevolezza dell'essere stato "scelto" fin dal Battesimo. E vedo come uscire dalla mondanità dell'ego sempre in agguato con le sue esigenze fasulle, per essere e portare luce sale e lievito dove vivo.

Signore Gesù, grazie perché mi hai scelto. Fa' che io non equivochi! Che io non voglia privilegi e favoritismi dalle varie strutture mondane, ma desideri essere un'umile fonte di luce e di amore (la tua luce, il tuo amore!) per tutti.

La voce dei primi secoli
I cristiani sono nel mondo ciò che l'anima è nel corpo. L'anima è diffusa in tutte le membra; e i cristiani abitano in tutte le città della terra. L'anima, pur abitando nel corpo, non è del corpo; e i cristiani, pur abitando nel mondo, non sono del mondo.
Dalla "Lettera a Diogneto"