Omelia (21-05-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.

Come vivere questa Parola?
La forte allegoria della vite e i tralci dà senso (direi "colore" e "sapore") a tutto il capitolo 15 del vangelo di Giovanni. Il Padre è il vignaiolo. Gesù è la vite. Noi siamo i tralci. C'è bisogno di potature se si vogliono frutti abbondanti. È quel che succede anche nella nostra vita: il dolore, le difficoltà, se vissuti con Gesù, nel suo amore e nella sua logica diventano qualcosa che "vivifica", lungi dal mortificare la nostra vita. Ma il segreto di fondo è uno: rimanere uniti a Gesù come il tralcio è unito alla vite. Non vedi Gesù, non lo tocchi, non ne odi la voce come l'udirono i suoi contemporanei in Palestina. Eppure, se ti eserciti a rapidi ma frequenti rientri nel cuore, se dai spessore d'interiorità alla tua vita al tuo pensare sentire agire, i tuoi giorni "lievitano" di vangelo e tu porti "molto frutto" anche se non fai nulla di straordinario. È il quotidiano che cambia volto, se non ti stanchi di credere che Gesù – come dice S.Paolo –"abita per la fede nel tuo cuore". Ci sono persone (e anche libercoli) che fraintendono la spiritualità del cristiano riducendola a una malintesa esaltazione del fallimento e del distacco dalla realtà. Per paura di coltivare l'orgoglio, coltivano l'avvilimento. No! La gioia è nel portare "molto frutto" a motivo della linfa segreta che ci viene da quello stare unitissimi a Gesù in un fiducioso respirare e realizzare, insieme a Lui, ciò che piace al Padre, ciò che lo glorifica. In questo non c'è spazio per l'orgoglio ma per l'umile amore. So che posso portare molto frutto curando la mia professionalità o migliorando il mio mestiere. So che crescerò anche dentro ogni mio studio e lavoro (impiegatizio o agricolo o culinario); "crescerò" nel mistero del mio poter dare amore a chi soffre, anche quando sto io stesso soffrendo per malattia o altro. La gioia è in questa certezza: se vivo con Gesù. E nel suo vangelo porterò molto frutto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi contemplo tralcio in cui scorre la linfa misteriosa e vitale di Gesù. Rinnovo il mio desiderio di vivere Lui, di prolungare il suo portare molto frutto di amore per gli uomini a gloria del Padre qui dove Dio mi ha posto.

Grazie, Signore Gesù, perché tu sei la vite e io il tralcio. Che io mi lasci potare, ma soprattutto resti unitissimo a te. Sostieni sempre la mia fiducia. So che in te porterò frutto: un frutto che dura per la vita eterna.

La voce di un testimone dei nostri giorni
Cerchiamo di tener presente una certezza. Quale? Cristo dice a ciascuno: «Ti amo di un amore che non finirà. Io non ti lascerò mai. Attraverso lo Spirito Santo sarò sempre con te».
Frère Roger di Taizé