Omelia (03-06-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 2 Tm 2,11-13

Dalla Parola del giorno
Certa è questa parola: Se moriamo con lui vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui regneremo; se lo rinneghiamo anch'egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele perché non può rinnegare se stesso.

Come vivere questa parola?
È interessante ricordare che Paolo ha estrapolato versetti da un inno liturgico delle primissime comunità cristiane. Il tema di fondo è espresso con efficacia dal ripetersi di quelle proposizioni introdotte dal "se". Sono delle condizionali. Valgono per il cristiano di tutti i tempi. Anche per me, oggi. In fondo si tratta dell'invito a vivere un'identificazione: quella con Cristo nella sua morte e nella sua resurrezione, cioè nelle sue fatiche e dolori e nel suo trionfo su ogni morte che è risurrezione alla vita vera e alla gioia. "Se" il cristiano sceglie di entrare (e non solo con una fede cerebrale!) nella quotidianità di una vera conformità a Cristo Gesù, "vive" e addirittura "regna" con lui. Nel senso che esercita una pacifica sovranità sugli eventi e sulle cose. Attenzione! C'è un "però" articolato in due direzioni. Se voltiamo le spalle a Cristo Gesù, se liberamente diciamo "no" a lui e al suo vangelo non c'è salvezza per noi. Ma se è per debolezza e fragilità che ci capita di non essergli fedeli, è importantissimo che non ci lasciamo cogliere dalla sfiducia. Perché? Diventa guarigione del nostro cuore. Il fatto che Lui non può mai essere incoerente. Lui ci ha amato fino a morire per noi. Come potrebbe rinunciare ad esserci accanto? L'Amore, Dio-Amore non potrà mai smentire se stesso.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò che il mio cuore si lasci profondamente penetrare da questa parola perché ne sia inondato e pacificato, creando un'atmosfera di pace intorno a me.

Signore, invoco il tuo Spirito consolatore. Ch'io, con la sua forza di convincimento, possa radicarmi in una fiducia incrollabile. Sì, nonostante la mia debolezza, tu non mi volterai mai le spalle. Mio Dio fedele crea fedeltà anche in me.

La voce di un grande della nostra epoca
Sempre più, nel camino della vita, sotto i colpi di luce del vangelo, il Dio di Gesù Cristo mi è apparso come il Dio capace di tenerezza e di pietà fino al punto di "soffrire" per i peccati del mondo. Un Dio tenero come un Padre e una Madre, che non rinnega mai i suoi figli.
Card. Carlo Maria Martini