Omelia (07-06-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1 Re 17,5-6 Dalla Parola del giorno Elia eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit [...]. I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente. Come vivere questa parola? Elia è uno dei più grandi profeti. Anzi, in certo senso è l'emblema del profetiamo veterotestamentario. Lo attesta il fatto che nel momento estremamente rivelativo della trasfigurazione, accanto a Gesù e insieme a Mosè che rappresenta la Legge di Dio, si rende presente Elia: il mondo della profezia. Il nome Elia significa "Jahwè è Dio". Questo profeta infatti è l'uomo di Dio per eccellenza. Si rapporta a Lui come a quell'Assoluto senza del quale la vita umana viene meno, si svuota inaridendo totalmente. Elia, che vive consapevole della grande Presenza del Signore, partecipa in qualche modo della sua potenza. Ad Acab, il re infedele a Dio, egli osa dire: "In questi anni non ci sarà più né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io". L'imperativo del Signore per Elia è di abbandonare quella terra di empietà, andare verso ORIENTE (là dove sorge la luce!), nascondendosi presso un torrente (pure a oriente) per berne l'acqua ed essere nutrito da quanto Dio gli manda tramite i corvi. La situazione è emblematica di quello che succede anche oggi. I grandi "capi delle nazioni le signoreggiano" voltando le spalle a Dio, perché essi cercano il loro interesse e quello dei potenti, infischiandosi delle urgenze del povero. E Dio si ritira, manda la siccità, l'inaridirsi della vita, il suo deteriorarsi. È scritto che l'uomo non ha solo fame di pane e sete di acqua ma della Parola di Dio! Egli, però, alla caparbia volontà di idolatrare il denaro e i beni materiali accaparrandoli per i "forzieri" dei ricchi, che fa? Fa cessare il flusso delle sue benedizioni qui simboleggiate dall'acqua. Ecco: la siccità è un "no" alla fecondità dei raccolti e alla sanità del vivere. Ma c'è una siccità nell'ambito dello spirito che soffoca la vita tutta intera. Oggi, nella mia pausa contemplativa, guarderò con gli occhi del cuore al Signore della vita dando uno sguardo anche alla situazione sociopolitica in cui oggi viviamo. Riposerò il mio spirito nel Signore, unico BENE, ASSOLUTO del mio vivere e Gli dirò: Mio Dio," senza di te non ho alcun bene". Dammi la tua grazia e non privare il tuo popolo delle tue benedizioni. Suscita anzi uomini responsabili della politica e dell'economia che curino il bene comune in armonia con le tue leggi. La voce di un martire del XX° secolo Io confido che la verità disarmata e l'amore incondizionato avranno l'ultima parola in questo mondo. Io confido che la giustizia ferita, prostrata nel sangue che scorre nelle strade delle nostre nazioni, potrà sollevarsi dalla polvere della vergogna e regnerà suprema in mezzo ai figli degli uomini. Martin Luther King |