Omelia (28-05-2006) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
"Una sola e' la speranza alla quale siete stati chiamati" Tutta la nostra speranza è concentrata in questo straordinario momento finale dell'esistenza di Gesù: " Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio". E' davvero superfluo affermare che tutti abbiamo bisogno di speranza. La morte continua ad essere per noi il grave problema della vita; la nostra mentalità allontana il pensiero della morte non perché in questo mondo si stia bene, ma perché qui ci sembra di "essere di casa". Invece non è così perché da questa vita continuamente si parte; la questione grave, per l'uomo che riflette, non è soltanto il partire da questa terra, ma il fatto che qualcosa che doveva accadere di definitivo, di bello, non sia accaduto: si muore sempre prima. Questo è il limite della speranza umana. E' necessario allora che intervenga Gesù, il quale con molta serenità è in grado di promettere, come promise ai suoi amici: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". E' proprio questo che volevamo! E non è un mito, non è un sogno ad occhi aperti: questo Gesù è davvero esistito, è vissuto e ci regala una speranza oltre la morte. Che dono singolare e bello per noi che, invece, dobbiamo negare la realtà della morte per poter sperare qualche cosa in questo mondo! Infatti se facciamo un progetto qualsiasi –professionale, matrimoniale, esistenziale- dobbiamo escludere l'ipotesi di questo evento che tronca tutto. Gesù, al contrario, lo include, lo assume nel suo progetto, perché Lui, per realizzare in pienezza la nostra speranza, ha bisogno di superare questa vita; ha bisogno della morte per poterci dire: " la vostra speranza deve andare molto oltre, guardate avanti: l'eternità è vostra. Sappiate sperare al di là di ciò che umanamente vi impedirebbe di farlo e vi lascerebbe tristi e confusi di fronte all'esistenza. Il suo segreto è che ti prende per mano e ti dice: "Non avere paura della morte, che secondo te ferma tutto. In realtà non ferma nulla: io sono vivo "oltre", e ti rivelo che devi rovesciare completamente la tua visione della vita, perché dove sono io "si vive e basta", dove sei tu "si muore e basta". Allora la tua speranza venga con me. Io sono morto e risorto per te, lasciati accompagnare fin d'ora, con la tua fede, nel mio Regno: aiviamo insieme". Se siete credenti, sentirete nel cuore la presenza di Dio che già vi accompagna oltre. Non c'è il buio, c'è la luce, c'è il Signore! Se siete credenti, aivete qui e nello stesso tempo là. Il cristiano è capace di vivere "con la testa in cielo e coi piedi per terra". Che cosa bella avere con noi Gesù vivo, aero, Dio incarnato che, dopo la morte, i discepoli hanno potuto vedere risorto, toccandolo, mangiando con Lui. Che dono straordinario che questo Gesù ci dica: " Sono qui con voi, e ci sarò anche domani, sino alla fine della vostra vita e dei tempi; e vi accorgerete di come siete vivi in me. Gli altri attorno a voi piangeranno la vostra morte, ma voi sorriderete e li consolerete, vivi come sarete con me". Questa è la fede cristiana, la semplice fede cristiana, se crediamo in un Risorto. L'Ascensione è stupenda, un mistero di Cristo che ci avvolge. Abituiamoci a cogliere in noi questa dimensione di eternità. La gente ha paura del buio, ma noi siamo cristiani: guardiamo oltre, vediamo questo Signore così luminoso, amico, che ci viene incontro. La vita è questo inter-agire sempre con Lui. Allora saremo animati a molte cose belle, grandi, generose, come i Santi che erano fatti della stessa nostra argilla, deboli come noi, ma che hanno molto sperato, hanno molto guardato: si sono ispirati a Gesù vivo ed hanno compiuto e continuano a compiere meraviglie. Apriamoci a questi orizzonti, anche perché, se siamo così, e lo sussurriamo nell'orecchio di qualcuno, porteremo consolazione e aiuto: abbiamo tutti bisogno di questo Gesù, perché tutti temiamo la morte. Dove c'è Lui, c'è luce e noi, figli della Luce, lo dobbiamo dire: questo è evangelizzare. Auguriamoci di essere testimoni di queste splendide verità, che non richiedono molte parole ma certi atteggiamenti, un modo di vivere. Beati noi, se siamo capaci di tanto, e dobbiamo credere di esserlo, perché questo è un Vangelo annunciato a tutti. Ci sostenga così questa Luce, ci sostenga Lei, la Madre assunta nella gloria, perché siamo più lieti, più fiduciosi, più forti, e perciò più buoni. Per la riflessione di coppia e di famiglia -Siamo consci che i progetti che facciamo come coppia superano la nostra realtà terrena? -Sappiamo assumere la Speranza come la forza che ci fa andare oltre le difficoltà, i problemi, i dolori, le angosce, segno di un'Esistenza oltre l'esistenza? Commento a cura di Rita e Luciano Gallo |