Omelia (24-06-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Matteo 8,1-4

Dalla Parola del giorno
Chiunque ascolta le mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito sulla roccia.

Come vivere questa parola?
(Ci riferiamo al vangelo di ieri per non perdere la preziosità del messaggio conclusivo di tutto il "discorso della montagna".)
L'immagine della casa costruita sulla roccia è usata da Gesù al termine della "magna charta" del suo vangelo. Ed ha risalto perché il Signore vi contrappone la casa costruita sulla sabbia. Lo sappiamo: la prima regge all'urto delle gravi intemperie, l'altra perisce. Così come chi ascolta e mette in pratica la Parola non è travolto dalle traversie della vita; al contrario di chi trascura di vivere (ma in modo autentico!) la Parola. Quello che oggi vorrei sottolineare è la dinamica dei due verbi usati da Gesù: la loro correlazione e valenza esistenziale nel nostro oggi. Ascoltare e mettere in pratica: due atteggiamenti di fondo da tener ben correlati tra loro anche dentro il nostro quotidiano. Hanno infatti entrambe un'importanza vitale. Anzi: il primo (l'ascoltare) è la premessa ineludibile del mettere in pratica. Certo, se mi dedico solo ad ascoltare Dio nella sua Parola e poi, nascondendomi dietro al paravento delle scuse di turno non la metto in pratica, davvero costruisco sulla sabbia. Proprio allo stesso modo – però – di chi slittando via dall'ascolto, dunque esimendosi dal coltivare la dimensione contemplativa, se la cava dicendo che importa soprattutto "fare il bene", darsi totalmente alle opere. Direi che oggi, anche nella Chiesa, specie in questo nostro indaffaratissimo Occidente, è per questa mancanza di ascolto che succedono i guai! Magari le buone opere ci sono, ma in preda a gravi malattie: attivismo, individualismo, competitività, sete di prestigio, calcoli e interessi personali che con la causa del Regno di Dio hanno a che vedere come il buco del ragno con lo splendore di una cascata investita dal sole. No, è tempo di risvegliarsi alla dimensione indispensabile della vita che è anzitutto ASCOLTO: di me, di Dio, della sua Parola, del suo creato in uno spazio di quiete ad ogni costo preservata dentro di me. Solo a questo prezzo potrò ascoltare gli altri e darmi a loro.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò la solida casa sulla roccia. E mi dirò: è vero, senza le opere la mia fede è morta e la mia casa crolla, ma senza l'ascolto le mie opere sono pervase dalla morte..

Gesù, Roccia della mia salvezza, fammi ascoltatore attento della tua Parola, frequentatore dei tuoi silenzi che nutrono e rendono autentico il mio tradurre in vita quello che ascolto da te.

La voce di un cultore della Parola di Dio del IV secolo
Sforzatevi in tutti modi di applicarvi assiduamente e costantemente alla lettura della Bibbia, finché questa meditazione continua impregni la vostra anima, e la plasmi, per così dire, a sua immagine
Giovanni Cassiano