Omelia (04-06-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 2Pt 3,14 Dalla Parola del giorno Nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. Come vivere questa Parola? L'attesa riguarda le realtà ultime, quando questa nostra storia finirà, come il fiume che si getta nelle onde di un oceano infinito. E in questo oceano non ci sarà più dolore, non ci sarà più morte. Emergeranno "cieli nuovi e terra nuova" dove la giustizia (ossia la santità, l'armonia del vivere) sarà una condizione stabile, non insidiata di continuo da chi prevarica sugli altri. S.Pietro quindi esorta a vivere questa attesa nell'impegno di una vita intemerata, avendo cura della pace che è premessa e condizione, per i singoli e per i popoli, di una qualità d'esistenza buona e lieta. Siccome questa pace è sempre una scommessa non facile per il nostro modo d'essere "sbilanciato" tra l'aspirazione alla concordia e l'essere tentati a prevaricare sugli altri, S.Pietro ci rassicura. Sì, "la magnanimità del Signore è da ritenersi salvezza per noi", in quanto, ricorrendo di continuo a lui, otteniamo forza per essere fermi nel fare il bene, costruendo in noi e attorno a noi la pace. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermerò proprio a considerare quanto il Signore sia magnanimo nei miei riguardi: quanto preziosi siano i suoi doni di grazia e di amore. E io, come rispondo? Sono pacificato in cuore? Ho atteggiamenti di rispetto e misericordia, parole e tratti benevoli verso tutti? O devo modificare qualcosa che è impedimento alla pace in me e attorno a me? La voce di un innamorato di Cristo Un po' di buona volontà è tutto quello che ci vuole, per guadagnare questo cielo che Gesù vincola all'umiltà, al fatto di farsi piccoli, di prendere l'ultimo posto, di obbedire, alla povertà dello spirito, alla purezza del cuore, all'amore alla giustizia, allo spirito di pace, ecc... Charles de Foucauld |