Omelia (06-06-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Marco 12,28-34 Dalla Parola del giorno Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo comandamento è questo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Come vivere questa Parola? Gesù sintetizza qui tutta la Legge e i Profeti e individua con chiarezza quella che è sostanzialmente la volontà di Dio per l'uomo di tutti i tempi, dunque anche per noi. Una prima sottolineatura emerge da quanto è detto da un grande pensatore francese: Lacordaire. Egli, proprio a proposito di queste parole dice: "Uno solo è il più profondo bisogno dell'uomo: quello di AMARE. E uno solo è il comandamento di Dio nei suoi confronti: AMA Dio e il prossimo". Un'altra sottolineatura: Gesù non parla di due comandamenti, ma di uno solo. Dice infatti: "Non c'è altro comandamento più importante di questo". In effetti è così: il Signore non coarta la nostra natura con una legge che sia gravosa e contraria alla sua inclinazione di fondo. Amando Dio e il prossimo, siamo chiamati a far morire l'egoismo che è la parte inautentica, la parodia di noi stessi. E inoltre: non si tratta di amare Dio escludendo il prossimo o di amare il prossimo escludendo Dio: il comando è unico. AMARE colui che è l'Amore perché ci consenta di amarci reciprocamente: ce ne dia la forza. Una realtà innesca l'altra, inseparabilmente. Oggi, nel mio rientro al cuore, ne ascolterò, in una pausa di silenzio, le esigenze – aspirazioni di fondo. E pregherò: Aiutami, Signore, a uscire dall'inganno che è esigere di amare invece che impegnarmi, in gratuità, ad amare. O Tu che mi hai amato fino a dare la vita per me, fa' che ti ami sopra ogni cosa e trovi in te la forza, di donarmi amando i fratelli. La voce di un mistico dei nostri giorni Il messaggio di Cristo ci chiama a risvegliarci dal sonno, a trovare il nostro vero sé in quel santuario interiore che è il suo tempio, dove Egli ci ama e ci chiama ad amare. Thomas Merton |