Omelia (20-06-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Pregando non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.

Come vivere questa Parola?
Queste parole di Gesù si inseriscono in quel suo discorso della montagna in cui mette a fuoco, con incredibile forza, la bellezza del nostro vivere a partire dal primato dell'autenticità e dell'interiorità. Anche qui, a proposito della preghiera, insiste sul fatto che non si tratta di "sbrodolare" parole con una ripetitività tipica dei riti pagani. Pregare è invece la consonanza del cuore con quello che diciamo, dietro una persuasione di fondo: quella di essere in intima comunicazione con un Padre tenerissimo. Proprio perché è Padre (e Madre e Amante e Amore!), proprio perché ci "ha fatti e noi siamo suoi", Egli sa già quello di cui abbiamo bisogno. Se vuole che glielo chiediamo, è perché sa anche quanto ciò sia necessario per noi che solo entrando in profonda intimità con Lui, realizziamo veramente la realtà effettiva del nostro essere uomini e cristiani.

Oggi realizzo un rientro al cuore che sia la consapevolezza, piena di fede, del mio essere abitato da Dio. A Lui, vivo nella mia interiorità, consegno tutto quello che sono, tutto quello che sto per fare. Gli dico poi con determinazione:

Tu, Padre, sai di che cosa ho bisogno per realizzare me stesso: il mio vivere secondo il tuo volere. Dammi dunque di capire ciò che a te piace e di volerlo compiere in forte unione con te.

La voce di un Padre del deserto
Chiesero ad abba Macario: «Come si deve pregare?». L'anziano rispose: «Non c'è affatto bisogno di perdersi in parole: Basta tendere le braccia e dire: "Signore, come tu vuoi e come tu sai: abbi pietà". Se il combattimento vi stringe dite: "Aiuto!". Egli sa ciò che vi conviene, e avrà pietà di voi».
Dagli "Apoftegmi"