Omelia (26-06-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Matteo 7,15-20

Dalla Parola del giorno
Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi? Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

Come vivere questa Parola?
Nella prima lettura di oggi, il re Giosia impegna sé e tutto il popolo a "seguire il Signore e a osservarne i comandi con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza" (2 Re 23,3). Fa eco il salmista: "Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine" (Sl 118,33). Ribadisce infine Gesù: "Dai frutti li riconoscerete: ogni albero buono produce frutti buoni" (Mt 7,16-17). E' probabile che di fronte a tutto ciò il lettore si senta oppresso e scoraggiato: chi infatti può presumere tanto nelle proprie forze da ritenere da rimanere fedele sempre al Signore? Chi oserebbe insomma sentirsi "albero buono"? Umanamente nessuno: è vero infatti che non si raccoglie uva dalle spine, e noi siamo terreno pieno di rovi. Ma in Gesù...! Il suo volto crocifisso e coronato di spine è quell'albero straordinario che dalle spine è stato capace di produrre vino nuovo, sangue di vita: il suo amore infinito per noi! Sì, c'è un albero dalle cui spine si raccoglie uva: è la croce. In forza di quest'albero anche noi, da rovi, possiamo diventare terra buona che produce ora il trenta, ora il sessanta, ora il cento. Davvero le sue spine hanno il potere di guarire: le sue ferite, di far fiorire le nostre!

Ripeterò oggi insieme a S.Paolo: "Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia. Questa parola è degna di fede ed è per tutti" (cf 1 Tm 1,15-16).

La voce della liturgia
Chi può trasformare in un canto
i pesi portati nel cuore?
Tu solo il Vivente e il Santo,
che fai rifiorire il dolore.
Dagli Inni di Bose