Omelia (27-06-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Chiunque ascolta queste parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Come vivere questa Parola? L'esortazione è chiara: non basta ascoltare, occorre mettere in pratica. Così come non basta dire: "Signore, Signore", ma occorre fare la sua volontà. Orecchie e bocca non bastano: servono anche mani e piedi. Del resto ciò è ovvio: se infatti l'unico comandamento è amare, l'amore in fondo è un servire umilissimo e concretissimo il prossimo, è un lavare i piedi. Gesù aggiunge poi che solo chi mette in pratica le sue parole costruisce la sua casa sulla roccia: come a dire, solo l'amore conta e resta. Anche questo in verità è, dopo tutto, evidente: chi infatti non vede che solo una vita costruita sull'amore dà gioia e pace? E chi, al contrario, non si accorge che una vita costruita anzitutto sui soldi, sul successo, o su qualunque altra cosa che non sia amore, alla fine delude e frana su se stessa? Ma ancora una volta: chi sa costruire davvero la propria vita sull'amore? Chi è esente da traviamenti e cadute? Non a caso il salmista invoca: "Salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome" (Sl 78,9). La roccia non siamo noi, ma è Lui: non la nostra capacità d'amare, sempre limitata, ma la sua fedeltà incondizionata! Perciò non chi dice: "Signore, Signore" entrerà nel Regno dei cieli, ma, si può aggiungere, chi prega dicendo: "O Dio abbi pietà di me peccatore" (cf Lc 18,13). Solo con questa consapevolezza e umiltà, chiederò al Signore di realizzare anche l'esortazione di Giacomo: "Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori" (Gc 1,22). La voce di un uomo di lettere e di fede Arricchisci il prossimo con la tua povertà. Ti accorgerai che la gioia diventerà veramente tua nella misura in cui l'avrai regalata agli altri. A. Manzoni |