Omelia (23-06-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Lucerna del tuo corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso.

Come vivere questa Parola?
Gesù ha appena esortato a non accumulare. Il possesso egoistico infatti diventa attaccamento e dunque schiavitù.
Dopo aver detto che il nostro cuore è catturato da quello che riteniamo sia per noi il vero tesoro, se ne esce con questa splendida similitudine. In effetti c'è un rapporto strettissimo tra libertà dall'attaccamento e limpidezza d'intenzione e sguardo. Luce dell'occhio in me è la rettitudine d'intenzione che è mirare al vero tesoro: la comunione con Dio, il suo Regno. Tenebra è il lasciar proliferare in me intenzioni che fanno centro all'ego e alla brama di possedere sia il denaro che la roba e le stesse persone.
Lo sguardo di chi è libero da attaccamenti è luminoso; al contrario, chi è preda interiormente di brame egoistiche non è trasparente neppure negli occhi del corpo. Figuriamoci in quelli del cuore!

L'esercizio spirituale di oggi consiste nel guardare a Gesù, e chiedergli di vedere chiaramente se il mio cuore polarizza a Lui e al suo Regno o alla inquieta ricerca di altro.
Dove vanno i miei desideri? So cogliere ed eventualmente rettificare l'intenzione del mio agire? Che cosa cerco nelle mie giornate? Verbalizzerò così:

"Il tuo Volto, Signore, io cerco. Fa' risplendere su di me il tuo Volto".

La voce di un grande poeta
Ch'io renda semplice, schietto e vuoto il mio cuore,
come un flauto di canna
che Tu possa riempire di musica.
Tagore