Omelia (04-06-2006)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Gli apostoli ricevono l'ultimo saluto e comando di Gesù; quando appare loro essi stavano a porte chiuse, impauriti in quei momenti difficili che sono seguiti alla morte in croce di Gesù; erano però in attesa, come il povero che è in attesa di qualcosa da qualcuno; quando Gesù giunge, la loro paura si tramuta in gioia e lo Spirito Santo che Gesù effonde li trasforma in persone nuove.

Alla luce di questo evento possiamo porci una domanda: la Pentecoste di 2000 anni fa è un fatto storico che si è concluso oppure la venuta dello Spirito Santo continua ancora oggi?

Proviamo ad osservare le nostre giornate; nel ritmo accelerato del nostro vivere quotidiano siamo impegnati con le nostre facoltà umane; certamente ci impegna la forza fisica, sono impegnati i nostri sensi che ci permettono di entrare in contatto col mondo che ci circonda, l'intelligenza ci permette di affrontare problemi nel lavoro, di imparare ed apprendere la scienza a scuola e migliorare le nostre condizioni di vita.

A volte ci sembra di fermarci qui; ma noi sappiamo di essere qualcosa in più di queste facoltà: abbiamo un cuore, una coscienza che ci interrogano ogni giorno.

Se ci poniamo in ascolto della voce che proviene dal ns. cuore possiamo andare oltre, fare molto di più, anzi Essere molto di più, e questo perché? Proprio perché nel nostro cuore è depositato questo dono grande, il più grande che Dio ci ha lasciato o meglio che ci dà giorno dopo giorno, il dono dello Spirito Santo.

Tornando agli apostoli impauriti, ma in attesa, anche noi possiamo provare questa attesa se ogni giorno ci riconosciamo bisognosi di questo dono capace di trasformare, come ha trasformato gli apostoli, e scoprire che "senza la sua forza nulla è nell'uomo".

Abbiamo sentito però che questo dono immenso è stato donato agli apostoli da Gesù che è venuto così ad abitare nel cuore di ciascuno di noi.

Ripensiamo ora alla voce che ci interpella dal fondo del cuore, e qui abbiamo qualcun altro che "attende"... proprio Lui, Gesù, che rispettando la nostra libertà aspetta una nostra risposta, attende un nostro "sì": è questo sì offerto in umiltà ogni giorno che permette allo Spirito Santo di trasformarci, di renderci capaci di amore per i fratelli, di darci il sorriso della gioia, la pace del cuore, la fedeltà a Gesù che possiamo davvero sperimentare come l'Emmanuele, cioè il Dio con noi.

Così non avremo più paura nelle prove quotidiane perché possiamo contare su un Dio Padre che come ci ricorda S.Paolo è Abbà cioè "paparino" che attende i suoi figli da sempre.


Per la riflessione di coppia e di famiglia

- Siamo capaci di far vivere nella nostra famiglia quei frutti che lo Spirito Santo ci mette a disposizione?

- Crediamo veramente che tutti questi doni (amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza..) possano trasformare la nostra vita di sposi e di padri e madri?

- A volte abbiamo la sensazione di "frenare" la potenza dello Spirito Santo che vive in noi?

Commento a cura di Rita e Luciano Gallo