Omelia (01-06-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Coraggio! Come hai testimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a Roma.

Come vivere questa Parola?
Come aveva predetto lo Spirito, Paolo incontra l'opposizione dei suoi connazionali. Catene, attentati, ostacoli che potrebbero fiaccarne la volontà, gettarlo nella depressione, far emergere dubbi sulla validità e opportunità dell'azione che sta portando avanti, consacrando ad essa tutta la propria esistenza. Si è mosso cercando di assecondare l'impulso dello Spirito, ma può insinuarsi il dubbio: ho visto bene? Sto seguendo lo Spirito o la mia immaginazione? Non sarebbe meglio seguire l'andazzo comune? Ben inteso: in una vita onesta, irreprensibile come quella che aveva condotto per anni. Forse queste ed altre domande si saranno affacciate alla mente di Paolo mentre era rinchiuso in prigione. Sta di fatto che Gesù viene a infondergli coraggio. Non gli annuncia la fine delle prove, anzi gliene prospetta altre, ma dandogli la certezza di essere nella via tracciatagli da Dio e rivelandogli il senso profondo di quanto sta vivendo: rendere testimonianza. È proprio nel momento della prova che la testimonianza diviene più luminosa e convincente. Non sono le parole, ma la convalida di una vita che si snoda alla luce della fede, che anche nelle difficoltà resta serena, che sa resistere alle attrattive del più facile e del più comodo seguendo i dettami del vangelo a rendere credibile l'annuncio. E in questo ci viene incontro lo Spirito con le sue illuminazioni interiori, con la sua forza, con quel dono di "intelletto" che permette di cogliere i "segni" di Dio, le impronte del Risorto. Dio ha le sue vie, ma non ci abbandona nel momento della prova. È lì, accanto a noi a ripeterci: "Coraggio! È necessa-rio che tu mi renda testimonianza. Qui, dove vivi oggi!"

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a rileggere il mio vissuto alla luce della testimonianza che sono chiamato a dare. È il mio contributo all'opera stupenda della redenzione. Un dono di Dio che così mi associa alla realizzazione del suo progetto di amore.

Mio Dio, quante volte mi sono ripiegato su me stesso, incapace di leggere oltre la prova del momento, di cogliere la bellezza di quanto mi stavi chiedendo. Spezza la grettezza del mio ego e spalancami ai grandi orizzonti del tuo cuore che tutti vuole salvi nell'unità dell'amore.

La voce di un teologo luterano
Può darsi che domani spunti l'alba dell'ultimo giorno: allora, e non prima, noi interromperemo volentieri il nostro lavoro per un futuro migliore.
Dietrich Bonhoeffer