Omelia (08-06-2006)
mons. Vincenzo Paglia


Uno scriba si avvicina a Gesù e gli chiede qual è il primo dei comandamenti. In genere lo scriba è un buon conoscitore della Legge; questi tuttavia si avvicina al Maestro non per metterlo alla prova, bensì per apprendere da lui questo importante insegnamento. Aveva ragione: nessuno può essere maestro a se stesso. Tutti abbiamo bisogno di continuare a chiedere al Signore il senso profondo delle Scritture per la nostra vita. E Gesù risponde che il "primo comandamento" è duplice: amare Dio e amare il prossimo. Sono due amori inscindibili; anzi, formano un solo amore, una cosa sola. Scrive l'apostolo Giovanni: "Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (1Gv 4, 20). Gesù che ha amato Dio sopra ogni cosa, più della sua stessa vita, e che ugualmente ha amato gli uomini sopra ogni cosa, più della sua stessa vita, ci offre l'esempio più alto del "primo" comandamento. Quello scriba, soddisfatto della risposta di Gesù, si sentì dire che non era lontano dal regno di Dio. Molto di più che a quello scriba è stato dato a noi. Apprendiamo da lui almeno la sua disponibilità a chiedere e la sua prontezza a ricevere.