Omelia (03-09-2006) |
don Luciano Sanvito |
"Fuori" e "Dentro" Il Vangelo si presenta come uno strumento di osservazione del mondo "fuori" e "dentro" l'uomo. L'uomo di oggi tende a mostrare se stesso nel mondo fuori da sè, il Vangelo tende invece a mostrare quest'uomo nel mondo dentro di sè. Nel mondo di oggi, dove il "fuori" diventa la principale realtà dell'uomo, il Vangelo appare rivoluzionante, rinnovante e provocante messaggio al recupero del "dentro" dell'umano. Quello che sta fuori dell'uomo, in nessun caso, lo può coinvolgere fino in fondo: anche le cose spirituali e valide, viste e considerate fuori dall'uomo, non lo coinvolgono ormai più nella sua vita quotidiana. Quello che sta dentro l'uomo, a cominciare dalla realtà spirituale, lo può coinvolgere, nel bene e nel male, perché è la cosa più interessante. Il Vangelo diventa a questo punto strumento di introspezione dell'uomo, una specie di sonar del cuore, dell'anima e della mente, un'endoscopio che raggiunge l'intimità del mistero umano, là dove l'uomo si è celato. Oggi l'uomo si cela però proprio nel "fuori" da sè, e il Vangelo, proponendo l'abbandono di questo atteggiamento esteriore che nasconde, blocca e fa morire l'umano immiserendolo in aridità, chiede la radicale scelta della libertà, che solo il "dentro" dell'uomo può sostenere con energia e con forza continua e fedele, interessando l'uomo e l'ambiente di chi e di quello che gli sta intorno. Il Vangelo odierno, in particolare, chiede all'uomo di essere il più possibile fuori dall'etichetta del "fuori", per poter accedere a quel "dentro" profondo che non ha limiti di esplorazione e che invita quindi a riscoprire continuamente e appassionatamente il messaggio di un Vangelo che attende, "fuori", di entrare "dentro" il cuore dell'uomo e del mondo. |