Omelia (11-06-2006) |
padre Romeo Ballan |
L'amore: dalla Trinita' alla missione Riflessioni Con una certa facilità i manuali di catechismo sintetizzano il mistero divino dicendo che "Dio è uno solo in tre Persone". Con questo è già detto tutto, ma tutto resta ancora da capire, da accogliere con amore e adorare nella contemplazione. Il tema ha una importanza centrale anche sul fronte missionario. Con facilità si afferma pure che tutti i popoli -anche i non cristiani- sanno che Dio esiste, quindi anche i 'pagani' credono in Dio. Questa verità condivisa -pur con differenze e riserve- è la base che rende possibile il dialogo fra le religioni, e in particolare il dialogo fra i cristiani e altri credenti. Sulla base di un Dio unico comune a tutti, è possibile tessere un'intesa fra i popoli in vista di azioni concordate a favore della pace, in difesa di diritti umani, per la realizzazione di progetti di sviluppo. Ma questa è soltanto una parte dell'azione evangelizzatrice della Chiesa, la quale offre al mondo un messaggio che ha contenuti di novità ed obiettivi di maggior portata. Per un cristiano non è sufficiente fondarsi su un Dio unico, e tanto meno lo è per un missionario cosciente della straordinaria rivelazione ricevuta per mezzo di Gesù Cristo, rivelazione che abbraccia tutto il mistero di Dio, nella sua unità e trinità. Il Dio cristiano è unico ma non solitario. Il Vangelo che il missionario porta al mondo, oltre a rafforzare e perfezionare la comprensione del monoteismo, apre all'immenso, sorprendente mistero del Dio, che è comunione di Persone. "Per penetrare nel mistero di Dio i musulmani hanno il Corano, dal quale ricavano i 99 nomi di Allah; il centesimo rimane indicibile, perché l'uomo non può comprendere tutto di Dio. Gli ebrei scoprono il Signore attraverso gli avvenimenti della loro storia di salvezza, meditata, riscritta e riletta per secoli, prima di essere consegnata, molto tardi, nei libri santi. Per i cristiani il libro che introduce alla scoperta di Dio è Gesù Cristo. Egli 'è il libro aperto a colpi di lancia', è il Figlio che, dalla croce, rivela che Dio è Padre e dono d'Amore, Vita, Spirito" (F. Armellini). Un anonimo ha trasmesso il seguente dialogo, scarno ed essenziale, tra un musulmano e un cristiano. - Diceva un musulmano: "Dio, per noi, è uno; come potrebbe avere un figlio?" - Rispose un cristiano: "Dio, per noi, è amore; come potrebbe essere solo?" Si tratta di una forma stilizzata di 'dialogo interreligioso', che manifesta una verità fondamentale del Dio cristiano, capace di arricchire anche il monoteismo ebraico, musulmano e delle altre religioni. Infatti, il Dio rivelato da Gesù è soprattutto Dio-amore (cf. Gv 3,16; 1Gv 4,8). È un Dio unico, ma relazionale, in comunione di Persone. Un Dio che dona se stesso per la vita della famiglia umana. (*) Tendenzialmente, il Dio delle religioni non cristiane spesso è lontano, vive nel suo mondo, per cui bisogna renderselo propizio con pratiche religiose e sacrifici di ogni genere. Invece, il Dio della Bibbia si rivela a noi soprattutto come un Dio misericordioso e pietoso, "ricco di misericordia" (Ef 2,4); un Dio amico e protettore, che ama vivere in relazione, un Dio vicino, presente (I lettura), che si è impegnato a fianco del suo popolo con segni e prodigi (v. 34). Non è un Dio geloso o concorrente dell'uomo, ma un Dio che vuole che "sii felice tu e i tuoi figli" (v. 40). C'è di più: è un Dio che ci associa a sé, ci chiama e ci fa suoi figli ed eredi, donandoci il suo Spirito (II lettura, v. 16-17). Questo è il vero volto di Dio che tutti i popoli (Vangelo) hanno il diritto e il bisogno di conoscere dai missionari, secondo il comando di Gesù: Andate, fate discepoli, battezzate, insegnate... Per questo, il Concilio afferma: "La Chiesa pellegrinante è missionaria per sua natura, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il progetto di Dio Padre" (Ad Gentes 2). Il dono del Dio vero, uno e trino, è per tutte le nazioni; è una novità che può arricchire tutte le culture, è un tesoro che i cristiani hanno il diritto e il dovere di condividere con tutti. Per questa missione, Gesù si è impegnato ad essere l'Emmanuele: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni" (v. 20). Cammina assieme a tutti i missionari per le strade del mondo. Con questa certezza, la Chiesa oggi ci fa pregare perché "diventiamo annunciatori della salvezza offerta a tutti i popoli" (Colletta). Parola del Papa (*) "Se la verità della fede è posta con semplicità e decisione al centro dell'esistenza cristiana, la vita dell'uomo viene innervata e ravvivata da un amore che non conosce soste né confini... La carità, dal cuore di Dio attraverso il cuore di Gesù Cristo, si effonde mediante il suo Spirito sul mondo, come amore che tutto rinnova". Benedetto XVI Discorso alla Congregazione per la Dottrina della Fede, 10.2.2006 Sui passi dei Missionari - 11/6: S. Barnaba, apostolo, fu tra i primi fedeli di Gerusalemme, missionario ad Antiochia, amico e collaboratore di S. Paolo, evangelizzatore di Cipro. - 11/6: B. Ignazio Maloyan (1869-1915), vescovo di Mardine degli Armeni e martire, torturato e ucciso dai turchi all'inizio dell'olocausto armeno. - 12/6: B. Mercede Maria di Gesù Molina (1828-1883), religiosa ecuadoriana, missionaria fra gli indigeni 'jíbaros', fondatrice, morì a Riobamba (Ecuador). - 12/6: Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, istituita dall'ONU (2002). - 13/6: S. Antonio da Padova (1195-1231), sacerdote francescano, dottore della Chiesa, efficace evangelizzatore in Francia e Italia. - 15/6: B. Luigi Maria Palazzolo (1827-1886), predicatore di missioni popolari, fondatore delle 'Suore Poverelle' per l'educazione, l'assistenza e le missioni. - 16/6: Beata Maria Teresa Scherer (1825-1888), religiosa svizzera, confondatrice delle Suore della Carità della S. Croce, che ebbero una rapida diffusione. |