Omelia (11-06-2006)
padre Paul Devreux
Commento Matteo 28,16-20

Oggi non festeggiamo un avvenimento, come Natale o Pasqua, ma una rivelazione: Dio è trino. Questo non ci svela l'identità di Dio, ma solo ciò che lui vuole rivelarci di sè, per aiutarci e cominciare a conoscerlo.

Dio non viene a parlarci direttamente. Manda suo figlio perché considera che può farlo meglio di lui.

Gesù viene ma non parla di sè; si preoccupa solo di rivelarci un Dio che è Padre e che è più importante di lui. Inoltre promette di mandarci lo Spirito Santo, che saprà spiegarci le cose del Padre meglio di lui.

Lo Spirito Santo non si fa vedere per niente, perché si preoccupa solo di rivelarci il Padre, tramite la vita e gli insegnamenti di Gesù.

E' un vero carosello, un gioco in cui ognuno cerca di dimostrare che l'altro è meglio e più importante di lui. Gareggiano nello stimarsi a vicenda. Questo è segno che veramente si amano e che sono Signori, perché non hanno bisogno di difendersi né di dimostrar nulla a nessuno. Sono dei veri Signori, uniti dall'amore.

Ebbene questi Signori c'invitano ad unirci a loro mediante il battesimo. C'invitano ad accogliere il battesimo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per essere accolti nella loro famiglia e discendenza, per diventare anche noi signori, liberi di stimare gli altri meglio di noi e d'amare.

Signore donami di accogliere questa tua proposta battesimale giorno per giorno per essere libero dalle mie paure e ragionamenti piccini e meschini, e vivere in comunione con te.