Omelia (08-07-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore. Come vivere questa Parola? Il profeta Osea vive sulla sua pelle il dramma dell'infedeltà da parte della sua sposa che egli non cessa di amare e di ricercare quando si pente dei suoi tradimenti. Il suo libro profetico come la sua stessa vita esprimono quello che è Dio nei confronti del suo popolo: uno sposo che resta fedele sempre, perché ciò è tipico del suo essere Dio e non uomo. Il filo d'oro dell'Alleanza, attorno a cui si avvolge tutta la storia del popolo eletto, è storia di un amore nuziale. E non riguarda certamente solo il popolo, ma ogni uomo: di ogni epoca e nazione. Ma per capire che il Signore vuole sposare ognuno nella "giustizia" che è santità di vita, nel "diritto" che è la sovrana esigenza del suo volere il nostro vero bene, nella benevolenza nell'amore e nella fedeltà dobbiamo lasciarci condurre da Lui nel "deserto": "Ecco – ha detto in questo stesso brano – l'attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore". Ma quale deserto? Si tratta dell'interiorità. E' infatti nel silenzio del cuore, nel distacco dalle cose vane pur vivendo la ferialità dei giorni, che il Signore mi attira, mi ama, mi sposa. Oggi, nel mio rientro al cuore, farò silenzio cercando di sperimentare il deserto interiore come assenza di chiasso, preoccupazioni, inutili interessi. Proprio lì, consegnerò al Signore quello che forse mi agita e poi rimarrò silenzioso, forse "come terra deserta, arida, senz'acqua" (cf Sl 62) ma che aspetta in fiducia la Rugiada dell'Amore. La voce di un contemplativo del VI secolo Il raccoglimento silenzioso comincia col rimuovere il tumulto che sconvolge il profondo dell'anima. San Giovanni Climaco |