Omelia (16-07-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Se non credete non avrete stabilità.

Come vivere questa Parola?
Ce lo dice il Signore per mezzo del profeta Isaia. E' un detto incisivo e forte. Chiede di trovare ascolto nel cuore e di convertire la nostra vita: di renderla coerente, salda come la casa costruita sulla roccia di cui parla Gesù nella piccola parabola importantissima che conclude il discorso della montagna. La stabilità, cioè l'avere una certezza su cui poggiare il cuore e la vita non sta nel fidarci di mezzi umani assolutizzati: la ricchezza, il potere, una dialettica persuasiva, capacità organizzative, diplomatiche o altro. Quello che conta è appoggiarci sul Signore. Sì, progetterò, organizzerò quello che devo fare e cercherò di farlo col meglio delle mie capacità. Però agirò convinto che quel "meglio" mi viene da lui; inoltre non agirò, non vivrò mai nessuna esperienza esistenziale da solo, ma insieme con Lui, trovando in Lui la stabilità dei miei pensieri aspirazioni sentimenti.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, sosterò ad assimilare a livelli profondi questa sentenza divina. Ho davvero una fede su cui appoggiarmi col pensiero, con le scelte operative, con tutto quello che chiedo a Te, Signore, di essere? Oppure il mio credere è così debole che non dà stabilità né serenità di sorta alle mie giornate? Accresci, Signore, la mia Fede!

La voce di un mistico del XX secolo
La fede vede in tutto – uomini cose avvenimenti – ciò che Dio stesso vede. Essa lo vede nel suo stesso Spirito d'Amore che le è comunicato. Essa non vede altro che questo Amore che in tutte le cose si dona: "Deus caritas".
Augustin Guillerand