Omelia (18-07-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Is 26,7-8 Dalla Parola del giorno Il cammino del giusto tu rendi piano. Sì, nella via dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. Come vivere questa Parola? Queste espressioni sono nel contesto di una pagina di Isaia in cui cogliamo sia tutta la fatica di un mondo in travaglio, sia l'orizzonte della novità di Dio. Essa è imprevedibile nel suo affacciarsi alla storia; il credere è sapere con certezza che verrà a rassicurarci, a colmarci di quell'Amore che è la nostra profonda e sofferta sete esistenziale. Così anche nei periodi difficili il "gridare a Dio nella prova che è la sua correzione" ci consente di sperimentare come, in fin dei conti, sia il Signore stesso a rendere piano il nostro del cammino. Nel senso che proprio in forza di quella sua Parola che ci illumina e ci sostiene, cresce in noi quella virtù teologale che è segreto di serenità e pace: "Signore, noi speriamo in te". E questa speranza nutrita dalla Parola e dall'Eucaristia, ravviva in noi la "memoria Dei", il ricordo di Dio e la benedetta potenza del suo nome, lungo lo scorrere dei giorni. Qui è serenità e sicurezza. Oggi, nella mia pausa contemplativa, faccio il punto interiormente: Sono "sulla via dei tuoi giudizi", Signore? Ossia sono veramente nella tua volontà? Per esserlo sempre di più, ma dentro una forte speranza e serenità grande, chiedo che il mio cuore di continuo si ricordi di te. Sei tu a sostenermi, tu che mi abiti, sei tu che mi aiuti a ritmare spesso il tuo nome nelle mie occupazioni perché la mia vita irradi gioia e speranza. La voce di un eremita del XIX secolo Abbiate fiducia che Dio vi darà il destino migliore per la sua gloria, il migliore per la vostra anima, il migliore per la persona degli altri, poiché voi non domandate altro che questo, poiché tutto ciò che egli vuole voi lo volete, pienamente e senza riserve Charles de Foucauld |