Omelia (21-06-2006)
don Luciano Sanvito
La vera evoluzione è un' involuzione?

Il Vangelo non ha paura di andare controcorrente, oggi, nemmeno dal punto di vista ecclesiale e religioso, dove tutti sono proiettati ad ingrandire le realtà, i progetti, le attività, a mostrarsi in persone e fatti.

Il Vangelo mira al piccolo,
alla preziosità nascosta e racchiusa in un concentrato ricavato da una attività contraria alla logica umana della potenza e della grandezza, e fondata su un esercizio continuo che mira al nascondimento, al segreto dell'intimità, quasi il segno, questo, del talamo spirituale dove la Verità incontra i suoi amati.

Ecco perché dobbiamo togliere dalla nostra elemosina le amplificazioni, dalla nostra preghiera le manifestazioni esteriori, dal nostro farci vedere l'ipocrisia, e ritornare sempre più nella camera oscura della coscienza dove lo sviluppo dell'io sarà sempre e sempre più avverante e avvalorante la persona e le cose dentro e attorno a sè.

Dal Vangelo spunti e direttive da recuperare: la potenza del concentrato, la preziosità racchiusa nel piccolo, il meglio avvalorato e garantito dal segreto.
Questo perché la persona e le cose della persona divengano segni significati e significanti per il cammino dell'uomo nell'orbita della Verità universale, alla quale tutti sono chiamati ed invitati, in un esercizio di involuzione agli occhi umani, ma di evoluzione dello spirito, che spogliandosi dell'involucro del superfluo, torna sempre a rinascere nel seno della madre terra.