Omelia (22-06-2006) |
don Luciano Sanvito |
Cosa è il "Padre Nostro"? Il Vangelo pone oggi di fronte a noi il metro della verità pregata, la bilancia che pesa la validità del pregare, il criterio per giudicare se il nostro pregare è a vanvera, è illusione e farneticare fatuo, oppure aiuta la nostra vita ed è efficacia per il mondo. Questo criterio è lo strumento del Padre Nostro: preghiera di riferimento per tutte le altre, perché siano nell'orbita del valido, del vivo e vero, dell'oggettività; e strumento inoltre per invalidare tutte le preci false e falsificanti che la tentazione umana e emotiva può ridurre "ad usum delfini": a nostro piacere e gusto, e a moda del momento. Il Padre Nostro è una spada a doppio taglio, che separa la preghiera vera dalla preghiera falsa, la preghiera morta da quella viva, la preghiera da favorire da quella da gettare lontano da noi e al macero, e subito. La potenza di questo strumento di preghiera diventa l'incarnazione e la presenza viva della persona giudicante alla quale ci si affida per condurre la propria vita con più fiducia, con il senso della provvidenza e con la coscienza di questa paterna e amorevole presenza. La preghiera "ammiraglia" di tutte le preghiere e invocazioni ci dà il senso del procedere nello spirito della preghiera e delle invocazioni, ci immette nel rapporto positivo con quel dono che è la vita quotidiana, e ci dà la forza per risultare vittoriosi nella tentazione in noi e fuori di noi. Infine, la preghiera del Padre Nostro non è soprattutto "una" prece, ma il concime di tutte le preghiere, lo strumento per vivere nello spirito della preghiera, per assumerne l'habitus, per averne l'orientamento, per ricevere il senso e il fine di ogni invocazione che sale dal cuore di chiunque e dall'umanità che chiede un senso nel suo procedere oggi. |