Omelia (28-06-2006)
don Luciano Sanvito
Spremiagrumi

Non guardiamo alla bellezza esteriore degli agrumi, ma vediamo se, spremuti, portano succo dal loro frutto: da qui si riconoscono i buoni.

Nella nostra vita c'è sempre qualche spremiagrumi che ci costringe a far uscire quello che sta dentro: sarà un avvenimento contrario, una difficoltà o un dolore fisico o morale, un dubbio atroce, una persona antipatica o contraria, una situazione che ci costringe e qualcuno che preme su di noi... Sta di fatto che questi spremiagrumi ci rivelano di che pasta siamo fatti, e non solo in apparenza, ma dentro: quale succo abbiamo.

"Dai loro frutti li riconoscerete..."
Ma non dai frutti esteriori, da quelli che vediamo, ma dai frutti spremuti, vagliati dagli spremiagrumi morali e fisici della vita: da qui si riconosce veramente chi siamo e che frutti abbiamo.

Il Vangelo ci sottolinea due cose:
- non guardare l'esteriorità, che spesso inganna: una cosa buona, apparentemente, può far male; una cosa cattiva, apparentemente, può far bene.
- gustare l'interiorità, il succo spremuto, per verificare il frutto: questo è il vero frutto della vita: quello spremuto, e non quello sulle piante.

Possono degli alberi buoni dare frutti cattivi e alberi cattivi fare frutti buoni? Sì, in entrambi i casi, possono: succede ogni giorno.
Ma solo quelli spremuti e verificati dagli spremiagrumi, ci dice il Vangelo, sono quelli che valgono e che danno la sostanza della vita.