Omelia (10-07-2006) |
don Luciano Sanvito |
Verità toccanti Il tocco: con quel toccare al momento opportuno e la persona giusta, ecco che la verità dei fatti sgorga oltre l'evidenza e oltre misura. Per noi, abituati a toccare qui e subito, adesso, frettolosamente e il più possibile, dovrebbe sgorgare la cascata della verità; ma non succede. Perché? Il tocco del momento opportuno e verso la persona giusta richiama che solo con questo orientamento di attenzione del tempo (opportuno) e dello spazio (quella persona e non un'altra) si avvera l'apertura salvifica e carica di energia; altrimenti, non avviene proprio nulla. La verità è solo toccante, ci viene detto; se non è toccante, svanisce nel nulla; se non ha orientamento nel tempo e nello spazio con attenzione, si distrae dalla nostra orbita: se ne va, e si perde nell'infinito del nulla. Con "chi", "quando", "dove", "come" e "perché" parte il tocco di verità? Potremmo rispondere a queste fondamentali domande con una sola risposta: il tocco che muore. Il tocco che muore è di colui (chi) che fa partire il tocco risuscitante. Il tocco quando (quando) muore semina il tocco vitale. Il tocco (dove) là dove muore indica dove nasce il tocco vitale. Il tocco (come) nel modo in cui muore indica come il tocco rivivrà. Il tocco (perché) muore proprio perché il tocco nuovo viva. Il tocco: questo piccolo ma densissimo segno, non è altro che il sacramento della verità che ogni uomo possiede lungo il suo cammino. |