Omelia (11-07-2006)
don Luciano Sanvito
Un tipo senza fronzoli

Il mondo di oggi vive su quegli accessori che, grazie alle pubblicità smisurate e smisuranti, prendono il posto delle realtà primarie e fondamentali. Possiamo dire che oggi a dare valore alle cose e alle persone è proprio il fronzolo, l'accessorio e il superfluo.

In questo contesto appare significativo e estremamente efficace il richiamo di uno che oggi si pone a togliere i tralci che fanno da fronzoli e intralciano il percorso umano. Anzi, costui ne ha fatto, per sè e per altri che ne hanno e stanno anche oggi seguendo il suo richiamo e esempio, una regola di vita: una misura: ogni tralcio che non rispecchia la regola, via, zac!
In questo togliere i fronzoli fisici ma soprattutto morali, avviene una potatura che ha come scopo di recuperare la vera identità del tralcio e la profonda unità del tralcio con la vite. Se un fronzolo non diventa tralcio, via! Se un tralcio diventa fronzolo, altrettanto sia! Una potatura decisa, un taglio sul vivo, per attestare la morte e l'inutilità di quell'accessorio superfluo e di intralcio per sè e per tutti.

Questo tipo senza fronzoli, oggi richiamo anzitutto di umanità e segno di rinnovamento del mondo, appare quindi nella sua realtà semplice, nuda e cruda, ridotto all'essenziale per produrre, nell'essenziale unità, il frutto della vite: una vita rinnovata.

Essere senza fronzoli: non è solo riferito a lui, ma anche a noi, come una proposta di programma di vita, per recuperare identità, unità e passione per il meglio, il massimo e l'ottimo che la vita ci offre in dono.