Omelia (25-06-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?"

Come vivere questa Parola?
Qui lo scenario è il mare in tempesta, carico di allusioni alla Genesi e all'Esodo. Al centro è la persona di Gesù che però sembra restare del tutto indifferente: dorme tranquillo a poppa, in abbandono tranquillo su un cuscino. Gesù stesso aveva invitato i suoi discepoli a salire in barca per raggiungere la riva opposta del lago. Ed essi, avendo Gesù sulla loro barca prendono il largo. Ma presto si scatena la tempesta mentre Gesù dorme. Per la prima volta i discepoli sono coinvolti direttamente in una scena di perdizione; Gesù ne sembra estraneo, immerso com'è nel sonno. I discepoli ricorrono a Lui destandolo con un grido-preghiera. Ecco che Egli si leva maestoso, "sgridando" i venti e i marosi. La tentazione, la prova non possono essere perdizione se Gesù è nella barca della nostra vita. Però solo se, facendone esperienza, gridiamo a Gesù il nostro smarrimento, la nostra debolezza, "destiamo" la sua onnipotenza, nel nostro vivere. Ricordiamo il grido del salmo: "Svegliati, perché dormi, Signore?" (Sl.44,24). La preghiera animata da una vera fede ha proprio questa forza di risvegliare la potenza di Dio. "Dov'è la vostra fede?". Come se dicesse: non sapete che proprio là dove fate esperienza del vostro sentirvi miseri e perduti, se avete il coraggio di fidarvi totalmente, proprio là è il luogo ove si desta l'onnipotenza liberatrice del Signore? Proprio quando la barca fa acqua e Dio sembra assente, proprio allora la fede lo risveglia a vostra salvezza. È vedendo come Gesù domina cielo e mare: le forze avverse dell'aria e dell'abisso che, dal cuore dei suoi, emerge la stupita domanda: "Chi è dunque costui?". Ecco: è la domanda già affiorata, inquietante e fondamentale. Qui se ne intuisce la risposta: Gesù è il kyrios, il Signore per eccellenza che, come perdona i peccati vincendo il caos del male, così vince il caos cosmico ed è sempre l'uomo Dio: il Dio che salva.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, davanti al tabernacolo mi chiederò: nel misterioso, sempre possibile "sonno" di un Gesù che sembra assente, coltivo il sospetto, lo scoraggiamento o la fede che vince? Chi è per me Gesù? E continuerò a pormi questa domanda con appassionata ricerca di conoscenza, di preghiera e di vita, per amare sempre più colui che - solo! - mi salva.

Posso parafrasare il salmo107(106), 26-31 pregandolo molto lentamente e assumendolo in cuore: "Salivano in alto i marosi delle mie tentazioni e la mia anima languiva nell'affanno. La barca del mio cuore era in grave pericolo...Nell'angoscia ho gridato a te, o Signore! Tu mi hai liberato. Hai ridotto la tempesta alla calma...Mi rallegro o Signore, nello sperimentare la bonaccia!

La voce di un martire del nostro tempo
Perché ho esitato di nuovo? Eppure, senza averti visto, ti ho amato .
Frère R. Schutz