Omelia (15-07-2006)
don Luciano Sanvito
Quando la paura è un gioco

Il procedere in noi della coscienza della verità ci rende forti a tal punto, da ritrasformare le situazioni sgradevoli in occasioni di maturazione e di esperienza arricchente della verità stessa che si incarna in noi.

La paura, allora, diventa come il condimento della situazione, ricreando in modo nuovo e più condito e saporito quelle situazioni che si presentavano o troppo luminose o troppo buie ai nostri occhi.

La verità e la paura si incastrano come in un gioco di puzzle, dove il progetto da ricreare si presenta momento per momento, giorno per giorno: è un progetto quotidiano, che ci mette appunto in gioco con il senso della verità, quindi sorretti dalla certezza nel modo di procedere, e nello stesso tempo con il senso della paura, che ci infonde il tremore di fronte al dono grande che ci viene rivelato ricostruendo i pezzi della nostra vita, dal capello del nostro capo, fino al capo della nostra vita, dove tutto finisce.

Ma il poter ricreare il creato, giocare e muoversi, ci dà non solo un'illusione, ma una coscienza nuova che si fa forte, mentre le illusioni di indeboliscono nel procedere: forti nell'esperienza nuova della verità presente, mentre cade la presente illusione.

Ecco perché tutto rientra in un gioco della verità, alla quale nulla sfugge e può sfuggire, e questo ci dà il senso della vera provvidenza che ci sta accanto ogni momento: il qui e ora, che siamo chiamati a gustare e sentire in noi come il gioco della verità in cammino.