Omelia (02-07-2006)
mons. Vincenzo Paglia
Non temere, continua solo ad avere fede

Giairo, uno dei capi religiosi di Cafarnao, si avvicina a Gesù per implorare la guarigione delal figlia. Probabilmente conosce e stima Gesù per averlo visto e udito nella sinagoga. Pensa, comunque, sia l'unico che possa salvare la figlia. Per questo gli rivolge una supplica semplice e sincera. Il Signore ascolta la preghiera di questo pagano e subito si incammina, con lui, verso casa. Del resto più volte Gesù ha detto: "chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto" (Mt, 7,7). Il Signore non è sordo alle invocazioni. Tutti i salmi confermano la prontezza di Dio nell'ascoltare la preghiera dei deboli. E Gesù si oppone con forza a coloro che, magari ragionevolmente, vogliono togliere ogni speranza alla preghiera. E la reazione che ha contro quei servi che portano la notizia della morte della figlia, e contro quella schiera di piangenti che si prende gioco di lui. Gesù fa tacere la scettica e impotente razionalità della folla; lui sa bene che è più forte della morte. E dice a Giairo di avere fede. Entra in casa, prende per mano la fanciulla, come vediamo nell'icona della Resurrezione prendere per mano Adamo, e la riconsegna alla vita. Come non pensare ai tanti ragazzi lasciati soli, bisognosi che qualcuno si prende cura di loro, o meglio che li prenda per mano e li introduca alla vita?