Omelia (23-07-2006) |
padre Gian Franco Scarpitta |
A Gesù piacciono le vacanze, ma non concede ferie a nessuno "Venite in disparte e riposatevi un poco"... Si tratta di una frase abbastanza allusiva, che sottolinea l'estrema premura da parte di Gesù nei confronti di chi lo sta seguendo e sta operando nel suo nome: Gesù non è soltanto amministratore, leader e apportatore di ordini ma vuole innanzitutto realizzare con i suoi discepoli un rapporto di familiarità e di reciproca stima, che trascenda dalla normale routine del ministero e che favorisca la comunione con lui e fra di loro. Per questo prevede anche dei momenti privilegiati di incontro e di interazione, nei quali i discepoli possano rifocillarsi dopo la fatica della missione, avere spazi opportuni di riflessione e di concentrazione, condividere le loro esperienze con il Signore e fra di loro esultando per gli immancabili successi ministeriali, ricevendo moniti e raccomandazioni per poter poi riprendere il lavoro con rinnovato zelo e fecondità missionaria. Immaginiamo infatti gli apostoli mentre, riposando, discutono con il Signore e fra di loro: certamente si raccontano gli uni gli altri le esperienze ministeriali e i risultati conseguiti dalle medesime; chi dirà: uno dirà con giora: "Sapete, io ho guarito un paralitico... " Un altro: "Un cieco ha recuperato la vista non appena l'ho toccato... "Un altro ancora: " A me è capitato di cacciare tanti demoni da un ossesso... " Gesù darà delle raccomandazioni a non autoesaltarse, ad essere prudenti e discreti, ad interessarsi della gente in modo concreto e disinvolto e si realizza così la koinonia, esperienza di comunione e condivisione del ministero apostolico che apporta ulteriori miglioramenti per il futuro... Non si può stare continuamente soggiogati alla folla e in balia della gente che ti soffoca da tutte le parti chiedendoti chi una cosa, chi un'altra e non concedendoti neppure di mangiare. Occorre anche concedersi uno spazio tutto per noi, lontano dal consorzio del mondo e dal chiasso della folla e ogni tanto non è affatto illecito eludere le richieste della gente quando questo serva a ristorare le tue membra. Proprio mentre trascorrono le nostre vacanze estive al mare, in montagna, ai laghi o in altri posti adeguati di sollievo, noi ci rendiamo conto che il riposo fisico è necessario, anzi indispensabile per poter raccogliere le forze in vista della ripresa del lavoro al termine delle ferie: occorre concedersi uno spazio di distrazione per ritemprarsi, soprattutto quando durante l'anno il lavoro ci ha assorbiti e consumati al punto da farci perdere la concentrazione procurandoci ansia, depressione e nervosismo; per questo motivo è raccomandabile che quando ci si trova in vacanza si ometta di pensare al lavoro, si tralascino le preoccupazioni professionali con i problemi rimasti insoluti e ci si conceda il solo spasso e il divertimento la distrazione e il sollievo anche in un viaggio distensivo, spendendo (una tantum) qualche lira in più.... Questo consentirà che poi ritorniamo alle nostre faccende con uno slancio maggiore e con una carica di serenità e di ottimismo che ci permetterà di riprendere serenamente la lotta. Come poi suggerisce il Signore fra le righe, il relax è occasione propizia per poter realizzare la comunione fra di noi condividendo la gioia degli altri: quante volte è avvenuto che durante l'estate si avesse l'occasione di incontrare nuovamente parenti e amici che non si vedevano da tanti anni? Non ci capita spesso durante l'estate di ritrovarci tutti uniti provenendo da ogni parte di Italia? Determinate occasioni di incontro e di comunione nella parentela avvengono appunto durante le vacanze estive, quando i cugini, gli zii, i fratelli che lavorano fuori sono giunti in ferie nella nostra città; e per questo occasioni simili vanno colte appieno. Personalmente sono contrario all'assegnazione dei compiti scolastici ai ragazzi durante l'estate, perché anche il divertimento estivo, con tutte le sue sfaccettature di intraprendenza nel gioco al mare e in campagna, costituisce un espediente di formazione che equivale ad un incarico scolastico e in ultima analisi favorire la spensieratezza e il divertimento equivale ad insinuare nel ragazzo la convinzione che non è solo il lavoro o la fatica a qualificare l'uomo ma anche nel gioco vi è una componente di formazione umana e culturale. Tutt'al più assegnerei la lettura periodica di qualche fumetto. E finalmente il riposo fisico è anche una circostanza privilegiata per un contatto approfondito con lo spirito, che conduca ad accrescere il valore della nostra spiritualità e ad approfondire la nostra fede e la relazione con Dio. Si trovano occasioni di preghiera, di raccoglimento, di riflessione sulla propria vita alla luce della parola di Dio che danno l'occasione di qualificare al meglio il nostro lavoro in tutti i settori recuperando la forza e la grinta necessarie all'azione che motivano il nostro progresso spirituale in tutte le nostre attività quotidiane che diventano sempre più motivate e copiose di frutti abbondanti e soddisfacenti. Questo in tutti i campi, ma specialmente quando si tratti di attività immediatamente legate all'evangelizzazione e alla missione: in questi casi infatti è di importanza vitale che ci si concedano spazi di riflessione per il contatto con la Parola di Dio che sono possibili solo nella lontananza dal normale andamento del lavoro perché coltivare e assimilare in se stessi quello che poi sarà predicato agli altri è indispensabile per il successo di qualsiasi attività di ministero e non possiamo non procurarci degli stacchi di riflessione in vista del ministero apostolico. Si tratta di un altro aspetto nel quale il Signore si mostra provvido pastore delle anime e solerte apportatore di beneficio materiale e spirituale verso il suo popolo nella persona dei suoi ministri che appunto devono essere essi stessi depositari del messaggio divino per poi esserne apportatori, tale e quale vuole la prima lettura, tutta incentrata sul ministero qualitativo del pastore. Vi è da aggiungere tuttavia che se a Gesù piacciono le vacanze, lui tuttavia non concede ferie a nessuno. Nel senso che il riposo e le vacanze estive non giustificano l'andazzo liberalistico di certi comportamenti trasgressivi e immorali, né legittimano che ci si conformi alla mentalità del secolo irta di banali piaceri e frivolezze: anche nel divertimento e nella gioia siamo invitati a rendere testimonianza e a recare l'annuncio evangelico per mandato del Signore e questo comporta anche una moderazione nei nostri atteggiamenti e nella scelta dei luoghi e delle strutture di svago e in ogni circostanza si renda lode a Dio attraverso un comportamento consono e degno pur nell'allegria e nella gioia. Riposiamoci un poco con il Signore! |