Omelia (08-07-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In quel giorno rialzerò la capanna di Davide che è caduta; ne riparerò le brecce, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò come ai tempi antichi. Come vivere questa Parola? La Parola di Dio, anche quando denuncia la corruzione dilagante, finisce sempre con lo schiudere orizzonti di luce. È l'amore salvifico di Dio che comunque percorre la storia e fa sì che essa sia gravida di positività. "In quel giorno" esordisce la pericope della liturgia odierna. Il grande giorno inaugurato dall'opera redentiva di Cristo, culminante nell'effusione dello Spirito. Il giorno in cui siamo immersi anche noi. Ebbene, in questo giorno Dio è all'opera. Le grandi realizzazioni umane in cui tanto confidavamo non sono che "capanne" miseramente cadute. Ma ciò che di positivo esse rappresentano non è ripudiato da Dio. Tutta la pericope non fa' che rimandare all'impegno umano: chi ara e chi miete, chi pigia l'uva con chi getta il seme. Al tempo stesso, è indicato chiaramente quel "sovrappiù" che viene da Dio che solo lui può garantire. È un intrecciarsi dell'azione umana e di quella divina. È Dio che salva e riscatta dalla precarietà ogni conquista umana, ma l'uomo deve dare il suo libero e positivo contributo. La speranza, che percorre tutto il brano, poggia su queste due coordinate. "Senza di me non potete far nulla" ci ricorda Gesù E l'evangelista Luca completa: l'intervento salvifico di Dio è agganciato al "sì" di Maria, al suo pronto mettersi in viaggio verso quella porzione di umanità che, pur gravida della novità di Dio, ha bisogno di essere raggiunta dal soffio vivificante dello Spirito per rendersene conto. Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò su questo intreccio di umano e divino che mi interpella. Non posso contare esclusivamente sulle fragili conquiste umane, ma neppure posso incrociare le braccia attendendo passivamente tutto da Dio. Alimenta in me, Signore, una speranza carica di confidente abbandono e di operoso impegno, perché io possa guardare all'oggi con sereno ottimismo, e offrire il mio libero e generoso apporto alla realizzazione del tuo piano d'amore. La voce di un frate "Servo di Maria" Come Gesù, ogni credente sa da dove ripartire: dalle periferie della storia e del mondo, dagli uomini del pane amaro, dagli affamati di tenerezza, dagli esclusi. E ricomporre in unità i frammenti di questo mondo esploso. Ermes M.Ronchi |