Omelia (16-07-2006) |
don Marco Pratesi |
Cominciò a mandarli Questo brano evangelico ci presenta la missione della Chiesa: portare la buona notizia evangelica e lottare col male. Il brano presenta anche le modalità della missione della Chiesa. Primo: occorre essere chiamati. Ciò vale sia per la Chiesa nel suo insieme - la missione non è una scelta della Chiesa - che per i singoli - devo rispondere alla mia chiamata all'interno dell'unica missione ecclesiale. Secondo: la missione ha forma comunitaria. Perde senso ed efficacia se vissuta nell'individualismo e nel protagonismo. Terzo: si fonda su un potere sul male che non è per niente radicato nelle capacità umane, ma riposa sulla decisione di Cristo, è suo progetto e potenza. Quarto: la missione non deve fondarsi sui mezzi umani e sulla ricchezza, sia dal punto di vista personale - essa richiede uomini liberi - che ecclesiale - non può puntare sulle modalità della propaganda umana -. Quinto: non deve essere usata come trampolino per trarre vantaggi personali (qui a proposito dell'ospitalità). Sesto: deve essere molto netta e chiara, prendendo decisamente le distanze da chi sta su altre lunghezze d'onda. Si è già detto: la missione è della Chiesa, ciascuno trovi il suo posto in questo grande campo. Non secondo propri gusti e progetti, ma in risposta ad una chiamata di Dio scoperta e accolta; senza protagonismi ma anche senza false modestie, che di fatto permettono di sottrarsi ad un dovere comune: essere, in vario modo, luce del mondo. All'offertorio: Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci renda missionari, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: Pienamente affidati alla provvidenza di Dio, preghiamo che venga il suo Regno e Dio sia accolto nel mondo: |