Omelia (23-07-2006)
don Marco Pratesi
Come pecore senza pastore

Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, vediamo Gesù preso da compassione: egli sente come propria la povertà della gente che ha di fronte. È il motivo che lo ha spinto ad abbandonare il seno del Padre, per venire viandante nel nostro mondo umano, a condividere in tutto la nostra condizione. È il motore essenziale dell'agire di Dio: un cuore toccato, partecipe di fronte alla nostra miseria. Miseria che in questo passo ci viene presentata come un essere "pecore senza pastore".
Le pecore senza pastore rischiano di perdersi, di non trovare cibo e acqua, di finire preda di animali feroci, di trovarsi in situazioni dalle quali non sanno uscire. In una parola, rischiano molto concretamente di morire.
Di fronte a ciò, Gesù sceglie di non fare altro se non "istruire a lungo" questa gente. Non diventa condottiero, non pretende di sostituirsi alla persona. Dà invece gli strumenti per orientarsi, per non girare a vuoto. Istruire è il contrario di dominare. Insegna a divenire adulti. Non tiene gelosamente stretto il proprio sapere per mantenere il potere, magari con la scusa che tanto la gente non capirebbe. Promuove la persona, la sua consapevolezza, la sua responsabilità. Egli stesso lo insegna: "la verità vi farà liberi".
Oggi abbondano maestri che vogliono sostituirsi a noi nel pensare e nello scegliere: scienziati, psicologi, guru, esperti vari; e non pochi li seguono ciecamente. Ma poi la gente si ritrova sempre più smarrita e infelice. Anche oggi Gesù è preso da compassione di fronte a questa umanità, di fronte a me, a voi. Oggi come allora ci offre la sua Parola. Essa - se ascoltiamo bene - ci fa prendere coscienza del pericolo che corriamo. Dandoci le indicazioni necessarie per il cammino, ci libera dallo sfinimento di una ricerca di vita che trova solo morte; perché la nostra vita non sia inutile vagare senza meta, ma cammino verso la pienezza di vita.

All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci renda ascoltatori attenti dell'insegnamento di Gesù, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:
Pienamente fiduciosi nella Parola di Gesù, preghiamo come lui ci ha insegnato: