Omelia (11-10-2003) |
padre Lino Pedron |
Commento su Luca 11, 27-28 La felicità e l'onore di una donna dipende dai figli che essa ha generato e nutrito. Una donna del popolo è profondamente toccata dalla grandezza di Gesù. Egli rovescia il dominio di satana e porta la salvezza. La fama del figlio si riflette anche sulla madre. La madre di Gesù è da lodare. La grandezza di Gesù rende grande anche la madre. Ma questa lode potrebbe essere interpretata male. La maternità fisica, da sola, non è motivo sufficiente per essere chiamata beata. Molto più è da proclamare beato chi ascolta la parola di Dio e la osserva. Maria ha ascoltato, ha creduto a ha messo in pratica. Essa è beata perché è la madre di Gesù, il vincitore dei demoni e il Salvatore; ma lo è molto di più perché ascolta e osserva la parola di Dio. Il grido della donna "beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!" riecheggia quello di Elisabetta: "Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo seno" (Lc 1,42). Ma Elisabetta aveva aggiunto anche il motivo ultimo di questa beatitudine: "Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (Lc 1,45). E Gesù riprende questa motivazione, dicendo: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!" (v.28). La grazia e la grandezza di Maria non scaturiscono dalla sua maternità fisica, ma dall'adempimento della volontà di Dio. La sua beatitudine consiste nell'aver ascoltato e accolto la sua parola con il cuore e la mente e soprattutto di averla messa in pratica. La parola è la volontà di Dio che le chiede di prendere un posto accanto al figlio, nonostante che lei non ne colga sempre tutta la portata e le conseguenze. Ma questo posto accanto a Gesù è disponibile a tutti: dipende solo dalla capacità di ascolto e di accoglienza della parola di Dio e dal metterla in pratica. Maria si distingue nella Chiesa per la sua fedeltà alla proposta di Dio. Tutti possono salire fino a lei, purché vivano come lei. Invece di invidiare Maria, dobbiamo imitarla nell'ascolto e nella pratica della parola di Dio. La vera beatitudine è Gesù. Egli, Parola eterna del Padre fatta carne nell'obbedienza, è nuovamente Parola nell'annuncio del vangelo per incarnarsi in quanti l'accolgono. La maternità di Maria, prima che nel ventre, fu nella mente e nel cuore. Ella obbedì, e per questo fu madre. La sua beatitudine si estende a tutti coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. |