Omelia (30-07-2006)
don Marco Pratesi
Dove trovare il pane?

Gesù rivolge una domanda a Filippo: "Dove compreremo noi del pane perché questa gente abbia da mangiare?" L'evangelista Giovanni annota che "diceva così per provarlo". Si comprenda il senso di questa espressione: non è che Dio abbia bisogno di prove, egli conosce i cuori. Siamo noi che non conosciamo il nostro cuore; di fronte ad un problema la nostra fede è provocata e noi prendiamo coscienza di noi stessi. Si tratta quindi di un processo di maturazione. Filippo dunque si rende conto del problema: "Duecento denari di pane non bastano perché ciascuno di loro ne abbia un pezzetto". Il problema è insolubile, ed è importante averlo chiaro. Andrea però va oltre, propone qualcosa: "C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci". Lui stesso si rende conto che è palesemente insufficiente: "ma che cosa sono per tanta gente?" In questa proposta tuttavia egli lascia avvertire come una speranza. Proprio a partire da questa timida fiammella, e dalle povere cose offerte dall'anonimo, previdente ragazzo, Gesù opera il prodigio: il passaggio (è una pasqua) dalla penuria all'abbondanza. Giovanni insiste su questa sovrabbondanza debordante: erano cinquemila uomini, mangiarono finché ne vollero, i pezzi in sovrabbondanza (tradurre "avanzati" non è molto felice) riempirono dodici ceste. Una vera "manna"!
Le domande che ci mettono in crisi, le sfide alla nostra fede non sono da evitare, ma da accogliere come momenti di presa di coscienza, come inviti che Gesù stesso ci rivolge in vista di un di più, di un frutto più abbondante. Il poco che abbiamo, unito alla nostra pur incerta speranza nel Signore, lo metteranno in condizione di operare quanto è umanamente impossibile, l'abbondanza della vita: "Io son venuto perché abbiano la vita, e l'abbiano in modo esuberante" (Gv 10,10), sovrabbondante.
Poi, però, non cerchiamo anche noi di "catturare" Gesù (v. 15), di rinchiuderlo nelle nostre attese, farne il jolly della situazione: certamente egli si sottrarrà alla nostra presa e resterà libero. Con lui i trucchi non riescono, mai: vuole la fede, e niente di meno.

All'offertorio:
Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci sia ricchezza di vita, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:
Affidandoci con piena fiducia al Signore Gesù. chiediamo il pane per la vita di ogni giorno: