Omelia (06-08-2006)
padre Paul Devreux


La vita dei discepoli è fatta d'alti e bassi, situazioni piacevoli e altre difficili. La trasfigurazione è un momento piacevole, perché è una chiara manifestazione della divinità di Gesù e della sua comunione con il Padre. Inoltre aiuta i discepoli, messi in crisi dai discorsi catastrofici che Gesù fa apertamente per prepararli alla sua passione.

La trasfigurazione di Gesù e la voce del Padre rassicurante, che conferma che Gesù è suo figlio e va ascoltato, è una boccata d'ossigeno per i discepoli, che arriva al momento giusto, vale a dire dopo che sono arrivati al punto di litigare perché non capiscono e rifiutano i discorsi sulla passione. Preferirebbero continuare a parlare di guarigioni e di moltiplicazione dei pani, di gente entusiasta e amichevole; ma ormai Gesù punta a qualche cosa di diverso e loro sono turbati.

Pietro dice: "E' bello per noi stare qui."

Anche noi oggi abbiamo bisogno ogni tanto di qualche manifestazione dell'amore di Dio per noi, qualche cosa di bello, che ci aiuti a credere che siamo figli di Dio e quindi che siamo in buone mani.

Perciò preghiamo e diciamo: "Signore, grazie per il dono della trasfigurazione che hai fatto agli apostoli, grazie per avergli aperto gli occhi sulla tua vera identità, per avergli fatto intravedere per un attimo un angolo di paradiso. Ti preghiamo di continuare a manifestarti e a rivelarti anche oggi a noi e a tutti quelli che ne hanno bisogno per credere e per vivere fiduciosi".