Omelia (13-08-2006) |
padre Paul Devreux |
Gv.6,41-51 Gesù dice tre cose molto importanti in questa pagina di Vangelo: La prima è che Lui ha visto il Padre, la seconda è che tramite Lui si accede alla vita eterna e quindi al Padre, la terza è che è il Padre stesso ad attirarci verso Gesù. Gesù afferma che nessuno a visto il Padre e quindi nessuno ne può parlare, tranne che lui. In effetti, la gran novità di Gesù, se si crede in ciò che dice d'essere, è proprio il fatto che Lui può parlarci di Dio, perché è come un viaggiatore che viene a raccontarci cose che ha visto e conosce bene, o come un ambasciatore, che ci parla del mondo da cui proviene. Prima di ciò, tramite il Vecchio Testamento, qualche cosa si sapeva, ma non molto. Era necessario che Gesù venisse per eliminare tanti pregiudizi umani che si erano creati su Dio, darci una sua immagine autentica e a noi accessibile. Detto ciò è chiaro che Gesù diventa il pane che ci apre la strada della vita eterna, che è comunione con Dio, perché rivelandoci questo Dio come Padre, c'insegna anche come relazionarci con Lui. Basta contemplare la vita di Gesù, per capire come fare per essere in comunione con il Padre sin da oggi. Veramente Gesù è la nuova manna discesa dal cielo, pane di vita eterna, perché diventa per noi la via di comunicazione tra il mondo che vediamo e quello che non vediamo. Rimane però il problema che accennavo all'inizio e che èra quello dei Giudei che dicono: "Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?". Come faccio a saper che Gesù non è un ciarlatano? Oggi vediamo che tanti pensano che è stato un grand'uomo, un profeta, ma da lì ad affermare che è stato ed è la seconda persona della trinità, venuta a visitarci facendosi uomo, il salto è grosso! Mi aiuta a credere la gratuità che rivela nella sua Passione, ma soprattutto il Padre stesso, che misteriosamente mette Gesù sulla mia strada e mi da gli strumenti e le occasioni giuste per imparare a conoscerlo. Contemplare questa realtà è molto importante perché m'aita a credere in Dio, ma soprattutto al fatto che sono in buone mani. Per tutto questo grazie Signore Gesù. |