Omelia (03-09-2006)
Comunità Missionaria Villaregia (giovani)
Per un'ecologia del cuore

Dopo la parentesi delle cinque domeniche passate in compagnia del Vangelo di Giovanni ora riprendiamo la lettura del Vangelo di Marco. Anche in questa domenica viene riproposto un fatto a noi molto vicino. Al tempo di Gesù, i farisei non mangiavano se non si erano lavati le mani fino al gomito e, tornando dal mercato, non si mettevano a tavola, senza aver fatto prima le dovute abluzioni. Davano un'importanza straordinaria alla purità rituale, o esteriore, facendo dipendere da essa la loro santità davanti a Dio. Un giorno, vedendo che i discepoli di Gesù mangiavano senza prima aver fatto tutte le abluzioni, essi mossero al Maestro il rimprovero di non attenersi alle tradizioni degli antichi. Questo divenne l'occasione per un fondamentale insegnamento da parte di Cristo.
"Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo... Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive."
Con queste parole Gesù operava una vera e propria rivoluzione religiosa, rispetto alla mentalità dominante. Spostava l'asse dell'attenzione dall'esterno all'interno. Ma cosa dice a noi uomini del terzo milennio questa importante pagina del Vangelo? Ci viene in aiuto il commento di padre Raniero Cantalamessa:

"Vi possiamo cogliere anzitutto un insegnamento nuovo non solo sul piano individuale, ma anche sociale e collettivo. La distorsione che Gesù denunciava in alcuni farisei del suo tempo, di dare più importanza alla pulizia esteriore che alla purezza del cuore si riproduce oggi su scala mondiale. Ci si preoccupa moltissimo dell'inquinamento fisico dell'atmosfera, delle acque, del buco nell'ozono; invece silenzio quasi assoluto sull'inquinamento interiore e morale. Chi si preoccupa infatti dell'inquinamento della verità dovuto a forme distorte di informazione, o di certi abusi della sessualità e manipolazioni genetiche che minacciano di inquinare le sorgenti stesse della vita? Ci indigniamo vedendo immagini di uccelli marini che escono dalle acque inquinate da chiazze di petrolio, ricoperti di catrame e incapaci di volare, ma non facciamo altrettanto per i bambini precocemente viziati e spenti, a causa della coltre di malizia che ormai si stende su ogni aspetto della vita.
Su un piano più personale siamo attentissimi a ciò che entra in noi dalla bocca: se i cibi sono avariati o scaduti; i prodotti non possono essere venduti se non hanno nell'etichetta i requisiti di dove è stato coltivato un determinato prodotto, con che cosa è stato concimato il terreno... Ma siamo altrettanto attenti a ciò che "esce" da essa (parole taglienti, violente, a volte false)? Meritiamo anche noi il rimprovero di Cristo: "Ipocriti!".
Gesù va alla radice del male. Per ricostruire le cause di un incendio, si cerca di individuare il punto da cui si sono sviluppate le fiamme; così bisogna fare per combattere tutto l'inquinamento che c'è nel mondo. E la ricerca ci riporta invariabilmente a un punto preciso: il cuore dell'uomo, il suo egoismo, la sua cupidigia, invidia, superficialità, negligenza".


Gesù lancia dunque nel suo Vangelo il programma di una ecologia del cuore. BISOGNA RISANARE IL CUORE DELL'UOMO CHE E'LA SORGENTE DI TUTTO.
Eco-logia, cosa significa?
Niente a che vedere con l'eco che ci risponde quando gridiamo all'aperto. Eco, in questo caso, viene dal greco oikos, che significa casa e, per estensione, l'ambiente in cui uno vive. Se ecologia significa custodire e tenere pulito l'ambiente, è chiaro che bisogna cominciare dall'ambiente più vicino che è il mio cuore, quell'angolino dell'universo che dipende solo da me tener pulito. Sono tante le cose che inquinano il cuore: Gesù è attento e ci dice: "Dal cuore escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza... Tutte queste cose contaminano l'uomo." Vogliamo davvero intraprendere un'opera di bonifica del cuore? Intraprendiamo una lotta senza quartiere alla nostra abitudine di scendere al pettegolezzo, di riferire critiche, di partecipare a mormorazioni contro persone assenti, di trinciare giudizi avventati. Questo è un veleno difficilissimo da neutralizzare, una volta diffuso".
Gli adetti alla nettezza urbana (gli operatori ecologici) hanno un posto dove portare i rifiuti: il forno inceneritore. Anche Gesù ha previsto, per l'ecologia del cuore, un forno inceneritore: è il sacramento della riconciliazione, la confessione, accompagnata da un sincero pentimento. E' lui stesso il forno inceneritore, sempre pronto a prendere i nostri peccati e a lavarli con il suo sangue. Allora, dopo le vacanze, approfittiamo ancora di qualche giorno libero per una buona pulizia del cuore, oltre a togliere la polvere depositatasi nei mobili durante le vacanze, puliamo anche le incrostazioni del nostro cuore. Buona settimana.