Omelia (10-09-2006) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Effatà! Apriti è l'invocazione che Gesù proclama forte. Egli guarisce miracolosamente il sordo muto e gli apre la bocca e le orecchie. La vita di questo uomo è completamente cambiata, finalmente può comunicare compiutamente con gli altri. Con il suo intervento, Gesù aiuta le persone che lo invocano ed hanno bisogno; le aiuta perché recuperino in le loro facoltà e per diminuire le sofferenze. E' l'azione che serve a vincere il male fisico per aiutare il progresso spirituale. Il sordomuto ha complete le sue facoltà di comunicare; alla sua responsabilità usarle bene; Gesù gli fornito la completezza dei mezzi a lui poi il compito di continuare l'opera perché la vittoria sul male fisico significhi un reale progresso spirituale. Quella che il Vangelo odierno propone, è un' immagine simbolica molto forte ed è ripresa da alcuni momenti importanti della nostra vita cristiana. Nel rito battesimale il sacerdote la stessa invocazione sul battezzando. La vittoria non è sul male fisico ma su quello morale, che pure impedisce la nostra vita piena. Nel battesimo di Cristo, per opera dello Spirito Santo ed in nome della Santa Trinità, siamo generati ad una nuova vita e siamo così alla nuova vita divina. Con il battesimo abbiamo gli strumenti di grazia; la confermazione ci darà la pienezza dei doni dello Spirito Santo. Tali strumenti sono a disposizione; il loro uso poi sarà alla nostra responsabilità e dipenderà dalla nostra disponibilità ad accogliere continuamente il messaggio di Gesù. La grazia di Dio deve operare costantemente in noi; sarà importante alimentarla continuamente con la preghiera ed alla partecipazione alla Celebrazione Eucaristica. Prima di ascoltare il Vangelo, poi ci segniamo con la croce la mente, la bocca ed il cuore perché dobbiamo aprire tutto il nostro essere all'azione dello Spirito Santo per accogliere degnamente la Parola di Dio e rinnovare la nostra vita in un impegno costante di conversione. |