Omelia (01-09-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Commento Matteo 25,1-13 Scrive il Vangelo che dieci donne aspettavano l'arrivo dello sposo. Cinque di loro sono stolte e le altre sagge. E la saggezza, secondo la narrazione, consiste nel prendere con sé non solo le lampada con la sua scorta ordinaria di olio ma anche dell'altro olio di riserva. Le cinque stolte, sicure di sé, pensano di aver previsto tutto. Ma lo sposo ritarda... sino a notte, anzi a notte fonda. Ovviamente nulla di più facile per quelle dieci ragazze che lasciarsi sorprendere dal sonno. Ed in effetti, è facile addormentarsi sulle proprie abitudini e sulle proprie sicurezze; è facile lasciarsi sopraffare dal torpore dell'amore per se stessi. Da notare che tutte si addormentano. Non è qui la distinzione; non ci sono eroi che vegliano, e vigliacchi che si addormentano. Tutte, tutti, anche i migliori si lasciano sorprendere dal sonno. Quelle dieci donne perciò siamo tutti noi, spesso rinchiusi in un modo di vivere avaro e sonnolento, senza grandi sogni e ideali. Del resto, l'importante è star tranquilli, non aver noie, problemi, scocciature. Oppure ci angustiamo soprattutto per le nostre cose; ci affanniamo e ci ostiniamo per difendere noi stessi. Questa è la notte di una vita grigia, sempre uguale, senza sprazzi di luci, senza stelle; è la notte di un egoismo diffuso che nasce dal profondo del cuore di ognuno, saggio o stolto non importa. Ma in questa notte si alza improvviso un grido che annuncia l'arrivo dello sposo. Cos'è questo grido? E' il grido che sale dalle terre lontane dei paesi poveri, è il grido che viene dai popoli in guerra, è il grido degli anziani soli che invocano compagnia, è il grido dei poveri sempre più numerosi e abbandonati, è il grido di chi sprofonda nell'angoscia; ed è anche il grido del Vangelo e della predicazione domenicale. Ebbene, di fronte a queste grida, ci si sveglia pure magari di soprassalto e ancora assonnati, ma se non si ha la riserva d'olio tutte le scuse sono buone per non rispondere. Non sapremo far brillare la piccola ma indispensabile fiammella della speranza per chi chiede conforto, compagnia, amore, sostegno. Se non si ha nel cuore quel supplemento d'olio, ossia un poco dell'energia evangelica, né risponderemo, né accompagneremo e neppure entreremo in una vita felice perché piena di senso. Né vale andare a comprare l'olio da altre botteghe; non servirebbe, perché arriveremmo in ritardo. Ci sono momenti in cui se manchiamo abbiamo perso, o meglio abbiamo mancato un fratello, una sorella, lasciandoli nella loro tristezza, nella loro disperazione. |