Omelia (14-09-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Nicodemo, autorevole membro del sinedrio, è un uomo senza pregiudizi. Lo vedremo più avanti difendere Gesù e onorarlo con una degna sepoltura. Ma ha ancora timore di manifestare la sua stima per il giovane profeta di Nazareth. Va di notte ad incontrarlo. Non sappiamo bene cosa voglia chiedergli, ma prima che finisca la presentazione e ponga la domanda, Gesù anticipa la risposta: la condizione indispensabile per la salvezza è nascere "di nuovo". Nicodemo, forse un po' irritato, risponde: "Come può un uomo nascere se è vecchio?" Gesù non enumera le azioni da compiere e non elenca una serie di precetti da osservare; sostiene però la necessità di un cambiamento totale della vita, sin nel profondo. Rinascere non vuol dire fare qualcosa in più, pensare qualche cosa in più; vuol dire accogliere lo Spirito che Dio ci dona e lasciare che operi in noi. Questo soffio spirituale trasforma i nostri cuori sino a renderli nuovi, capaci di amare e di osare. Scriveva il profeta Ezechiele: "Darò loro un altro cuore e infonderò in essi uno spirito nuovo, rimuoverò il cuore di pietra dal loro corpo e metterò in essi un cuore di carne, così che seguano i miei decreti e rispettino le mie norme e le osservino e siano il mio popolo ed io il loro Dio" (Ez 11,19-20). Quella notte queste parole divennero carne in quell'anziano fariseo e gli donarono un'energia di vita nuova. |