Omelia (20-09-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 1Cor 12,2

Dalla Parola del giorno
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

Come vivere questa Parola?
Tra le più belle pagine della Bibbia è l'inno alla carità di S.Paolo, da cui è tolta questa espressione, che nobilita il nostro vivere e ci consola nella consapevolezza del nostro saperci cristiani.
Se amo con quel divino dono di grazia che mi viene dallo Spirito Santo, scelgo a una qualità di vita davvero mirabile. Così la mia personalità a poco a poco matura nella pazienza, nella benignità, nel non portare invidia, nel rispetto per l'altro, nella gratuità e nell'umiltà di cuore, nella capacità di perdonare e di promuovere l'altro compiacendomi della verità, che è il bene in lui come in me.
Quanto cambiano le relazioni in famiglia, in comunità, in parrocchia, nei gruppi, se si vive questa qualità dell'amore!
Tutto però scatta a cominciare dall'accoglienza profonda della Parola di oggi. Infatti: se amo, sono (=vivo realmente). Se non amo, "non sono niente" (non: non ho niente, ma non sono, cioè non vivo!).

Oggi mi dedico nel cuore a questa..."rivoluzione" autenticamente cristiana.
Cartesio ha detto: "Penso, dunque sono". Io con te, Signore, dico: "Amo, dunque sono". Rileggo tutto il capitolo 13 della prima lettera di S.Paolo ai Corinzi, e chiedo al Signore la grazia d'impegnarmi a vivere amando concretamente, cominciando dall'esercizio di pazienza-amore nei vari momenti della giornata.

La voce di un grande drammaturgo nel sec. XX
E' dalla pazienza che si misura l'amore.
O.V. de Lubicz Miloz