Omelia (17-09-2006)
padre Romeo Ballan
Salvare la vita annunciando il Vangelo

Riflessioni
Nel cuore del Vangelo di Marco (oggi siamo esattamente alla metà), ritorna il tema di fondo sulla identità di "Gesù Cristo, Figlio di Dio" (1,1): Egli ha un'identità ricca e misteriosa, che, dall'inizio alla fine, l'autore del secondo Vangelo vuole svelare gradualmente ai suoi lettori. Il testo odierno, al capitolo 8°, contiene la risposta ardente di Pietro, che si distacca dalle opinioni correnti fra la gente: i grandi personaggi religiosi del passato sono superati, ormai Gesù di Nazareth è il Messia. Il testo parallelo di Matteo (16,13-20) dà maggiore sviluppo al dialogo fra Gesù e Pietro, con il tema della pietra, la Chiesa, le chiavi... Nella sua brevità, Marco condensa la rivelazione di Gesù nelle parole di Pietro: "Tu sei il Cristo" (v. 29). L'affermazione di Pietro è corretta nella formulazione teologica, ma egli ne ha una comprensione limitata e distorta, come si vede dal rimprovero di Gesù (v. 33).

A questo punto del Vangelo di Marco, Gesù è entrato in una tappa nuova: lascia le folle della Galilea e fa dei viaggi verso nord, in terre abitate maggiormente da 'pagani'. Vuole dedicare più tempo alla formazione dei suoi discepoli e inizia con la rivelazione della sua duplice identità di Messia e di Servo sofferente, due realtà inafferrabili per la sola mente umana. Pietro, con difficoltà, riesce a cogliere la verità di Gesù Messia-Cristo, ma inciampa totalmente sulla realtà del Messia-Servo che "doveva molto soffrire, venire ucciso e risuscitare" (v. 31). Pietro si erge addirittura a maestro di Gesù, lo rimprovera per quel tipo di discorsi (v. 32), al punto che Gesù lo ammonisce duramente, invitandolo a riprendere il posto che gli corrisponde: il discepolo cammina dietro il Maestro, ne segue i passi. Sul tema della sofferenza e della croce, Pietro è prigioniero della mentalità corrente; solo più tardi, quando verrà lo Spirito, arriverà a pensare come Dio (v. 33).

"Tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini": è il monito severo di Gesù per Pietro e i discepoli di allora e di ogni tempo. Un monito che gela ogni forma di religiosità comoda e retorica. Uno strano e sconvolgente invito a percorrere la strada stretta dell'umiltà e dell'austerità: smetterla di pensare solo a se stessi, rendersi disponibili agli altri, condividere la scelta di Gesù che ha accettato, per amore, anche la morte, perché tutti abbiano la vita in abbondanza (Gv 10,10). (*)

Accogliere la sapienza e la fecondità evangeliche della croce è possibile soltanto per una grazia che la liturgia ci fa' chiedere per essere certi che salveremo la nostra vita "solo quando avremo il coraggio di perderla" (Colletta), offrendola con Gesù per la vita del mondo. È la certezza che sosteneva il Servo sofferente (I lettura): "Il Signore Dio mi assiste, non resto confuso" (v. 7).

La fraternità e il servizio ai bisognosi sono valori inscindibili dalla sequela di Cristo, come insegna S. Giacomo (II lettura), che mette in guardia dalle chiacchiere ipocrite, incapaci di riscaldare chi ha freddo e di saziare chi ha fame(v. 15-16). L'autenticità della sequela del Signore si prova con i fatti della carità. Ne danno testimonianza alcuni santi che ricordiamo in questo mese: B. Madre Teresa di Calcutta (5/9), S. Pietro Claver (9/9), S. Padre Pio da Pietrelcina (23/9). Poiché hanno osato perdere la propria vita per causa di Gesù e del Vangelo, l'hanno salvata (Mc 8,35).


Parola del Papa
(*) "Chi incontra Gesù, chi si lascia da Lui attrarre ed è disposto a seguirlo sino al sacrificio della vita, sperimenta personalmente, come Egli ha fatto sulla croce, che solo il «chicco di grano» che cade nella terra e muore porta «molto frutto» (cfr Gv 12,24). Questa è la via di Cristo, la via dell'amore totale che vince la morte... Questa è l'esperienza dei veri amici di Dio, i santi, che hanno riconosciuto e amato nei fratelli, specialmente i più poveri e bisognosi, il volto di quel Dio a lungo contemplato con amore nella preghiera. Essi sono per noi incoraggianti esempi da imitare".
Benedetto XVI
Pellegrinaggio al Santuario del Volto Santo
a Manoppello (Chieti, Abbruzzo), 1° settembre 2006


Sui passi dei Missionari
- 19/9: (Terzo martedì di settembre - Apertura della Assemblea Generale ordinaria dell'ONU): Giornata Internazionale della Pace.
- 20/9: SS. Andrea Kim Taegon, primo sacerdote coreano, Paolo Chong Hasang, laico, e altri 103 compagni martiri in Corea, uccisi in date differenti (1839-1867), canonizzati a Seul nel 1984.
- 21/9: S Matteo, apostolo ed evangelista; dopo l'ascensione di Gesù, avrebbe evangelizzato in Persia, Siria, Etiopia.
- 23/9: S. Pio da Pietrelcina (Francesco Forgione, 1887-1968), sacerdote cappuccino, insignito di speciali doni spirituali, dedito al ministero della riconciliazione e della carità. La sua santità ed il suo carisma continuano ad avere una forte irradiazione missionaria in tutto il mondo.
- 23/9: BB. Cristoforo, Antonio e Giovanni, giovani di Tlaxcala (Messico) martirizzati agli albori dell'evangelizzazione messicana (1527-1529).